La blockchain per la tracciabilità nelle supply chain della food industry

Accenture ha indagato l’adozione della Blockchain per abilitare la tracciabilità dei prodotti alimentari con lo studio “Tracing The Supply Chain. How blockchain can enable traceability in the food industry” per la Fondazione Gordon e Betty Moore

Pubblicato il 29 Apr 2019

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La blockchain ha ottenuto e sta acquisendo progressivamente una sempre maggiore popolarità nelle catene di approvvigionamento, risultando cruciale in fasi come la verifica della provenienza di un prodotto e l’implementazione di soluzioni track-and-trace dei prodotti lungo tutta la filiera di distribuzione. Nonostante esistano molte opzioni tecnologiche che aiutano a gestire la supply chain, le Distributed Ledger Technology (DLT) possono costituire un game changer. Se implementate in modo efficace, queste soluzioni possono connettere e abilitare efficienza e trasparenza dei processi, ma anche responsabilità degli attori partecipanti. Dati migliori e più affidabili possono aiutare ad ottimizzare le decisioni di business e raggiungere alti standard di produzione, efficienza e sostenibilità. Tuttavia, questa tecnologia emergente da sola non è in grado di risolvere integralmente il concetto di tracciabilità.

La Fondazione Gordon e Betty Moore, fondazione americana privata fondata dal co-fondatore di Intel Gordon Moore e sua moglie Betty Moore che promuove la scoperta scientifica innovativa, conservazione dell’ambiente, miglioramenti nell’assistenza al paziente e conservazione del carattere speciale dell’Area della Baia di San Francisco, ha commissionato ad Accenture uno studio per esplorare la fattibilità della blockchain per abilitare la tracciabilità end-to-end della supply chain nel settore alimentare.

Lo studio “Tracing The Supply Chain. How blockchain can enable traceability in the food industry” esamina opportunità e sfide di implementazione di questa tecnologia emergente, compresi vantaggi economici e ambientali e considerazioni più ampie riguardo ecosistema e governance. Nello specifico, sono state indagate quattro materie prime (carne di manzo e soia brasiliani, tonno selvatico indonesiano e gamberi allevati in Thailandia), selezionate a causa della loro dimensione significativa sul mercato e dell’impatto ambientale. Il report analizza le criticità e le opportunità in merito all’adozione di una soluzione blockchain.

Le opportunità della blockchain nella supply chain

Come dimostrato da un numero crescente di progetti pilota di successo, la blockchain può migliorare la gestione delle transazioni nella supply chain fornendo visibilità e affidabilità, responsabilità e fiducia. Queste caratteristiche rendono più facile la condivisione di dati e informazioni e la promozione di pratiche più responsabili tra i partecipanti alla filiera tramite trasparenza. In questo modo, la blockchain offre il potenziale per trasformare modelli di business esistenti.

La blockchain nella supply chain genera diversi vantaggi che si possono riassumere in sei punti:

  1. guadagni di efficienza nella riduzione dei processi manuali per la convalida dei dati cross-party con riconciliazione e riduzione delle logiche ripetitive;
  2. maggiore affidabilità dei dati relativi alla provenienza dei prodotti e crescita della fiducia dei consumatori per qualità, impatti sociali e ambientali;
  3. diversa gestione delle logiche di accesso ai mercati e dello sviluppo di nuovi prodotti/mercati;
  4. riduzione dei rischi legati alla diffusione di prodotti contraffatti;
  5. risparmi sui costi con miglioramento dei finanziamenti e tassi di credito dovuti a una maggiore trasparenza e certezza dei movimenti di prodotti e risparmi attraverso operazioni semplificate;
  6. miglioramento dell’efficienza per la possibilità di migliorare le modalità di produzione e gestione

Per maggiori informazioni e per approfondire il tema vai all’articolo Tracciabilità tramite Blockchain: opportunità e compromessi nella ricerca di Accenture

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