Come la blockchain può cambiare la pubblica amministrazione locale

Viene a mancare il concetto di “autorità centrale” che detiene, gestisce e manipola le informazioni nonché la relativa necessità di istituire un database centralizzato nel quale far confluire tutte le informazioni legate al rapporto tra cittadino e istituzione locale, per lasciare spazio a una gestione decentralizzata, controllata attraverso il profilo personale di ogni utente fruitore dei servizi pubblici

Pubblicato il 05 Mag 2020

Salvatore Pidota

Government & public sector specialist

mise blockchain

La società e l’economia italiane stanno attraversando una delle più gravi crisi della storia moderna. Tale situazione ha messo a dura prova le nostre strutture sanitarie e pian piano si sta traducendo in emergenza sociale ed economica per i territori con impatti molto forti in tutti i settori che lasceranno sicuramente segni negativi per molti anni.

In tale contesto, la p.a. locale è il primo punto di contatto con le nostre comunità e in quanto tale deve essere in grado di svolgere un ruolo chiave nel supportare i cittadini e le imprese nella necessaria fase di ripresa. Come mai prima d’ora, i governi locali stanno concentrando la loro attenzione su tematiche legate alla trasformazione digitale, al fine di comprendere le modalità più opportune per garantire la continuità dei servizi pubblici da erogare a cittadini e imprese.

Blockchain per rinnovare la p.a. locale

L’attenzione della p.a. locale dovrà essere rivolta all’attuazione di una strategia di sviluppo che coinvolga più livelli decisionali (imprese, università, cittadini, start up innovative, centri di ricerca, ecc.) e che ponga al centro della governance dei sistemi locali uno stile più partecipativo nella gestione del territorio.

Per fare ciò è necessario avere solide basi digitali che siano a prova di “futuro” e in grado di sfruttare le opportunità offerte da nuove tecnologie come la blockchain per costruire una solida cultura “informatica” basata sulla continua e affidabile iterazione con cittadini, imprese e altre pubbliche amministrazioni.

Com’è noto, una delle funzioni più importanti dei governi locali è la gestione delle informazioni personali e private dei suoi cittadini: dal rilascio di certificati, alla concessione di autorizzazioni, all’implementazione di registri e così via. In tale ambito, garantire l’affidabilità di questi dati è di vitale importanza per le collettività.

Quando sono coinvolte più parti in una transazione, come nel caso dei servizi offerti dalla p.a. locale, aumentano le richieste di trasparenza, velocità, accuratezza e sicurezza. Il soddisfacimento di tali richieste è un fattore chiave per i governi territoriali allo scopo di creare valore per i cittadini nonché di accrescere la fiducia di quest’ultimi verso l’operato della macchina amministrativa.

Come la blockchain può modificare l’interazione con i sistemi locali

La tecnologia blockchain riesce a dare una risposta concreta alle esigenze descritte in precedenza, consentendo, tra l’altro, di ridurre i costi, le frodi e nella maggior dei casi, anche la complessità delle operazioni, mostrando, dunque, un enorme potenziale per gli enti locali quando si parla di fornire ai cittadini servizi più efficaci ed efficienti.

In un momento storico in cui la fiducia nelle istituzioni locali è ridotta ai minimi termini, un sistema come quello blockchain, costruito per assicurare l’affidabilità e la trasparenza delle transazioni, nonché la gestione e la conservazione sicura delle relative informazioni, ha senza dubbio tutti gli elementi per essere considerato centrale negli indispensabili processi di ripensamento delle procedure amministrative e della governance dei territori.

La blockchain cambierebbe il modo di interagire con l’ente locale: viene a mancare il concetto di “autorità centrale” che detiene, gestisce e manipola le informazioni nonché la relativa necessità di istituire un database centralizzato nel quale far confluire tutte le informazioni legate al rapporto tra cittadino e istituzione locale, per lasciare spazio a una gestione decentralizzata, più democratica e controllata attraverso il profilo personale di ogni utente fruitore dei servizi pubblici. In questo modo, ogni cittadino ha il completo controllo dei propri dati, anche in relazione a “chi” li utilizza e naturalmente alle modalità con cui vengono impiegati.

Sfruttando le opportunità offerte da questa tecnologia, potrebbero essere creati ulteriori e innovativi servizi pubblici capaci di fornire una registrazione attendibile di diversi aspetti prestazionali delle città in termini di qualità ambientale, sicurezza, valorizzazione urbanistica, ecc., consentendo ai cittadini e al management del territorio di tenere traccia di problematiche e soluzioni in modo trasparente e condiviso.

Di certo ci sono alcuni ambiti che si prestano in maniera più agevole all’implementazione della “catena di blocchi” e dove si possono raggiungere degli ottimi risultati in tempi relativamente brevi, si pensi al registro dell’anagrafe oppure a quello del catasto, e altri su cui saranno necessari approfondimenti che richiederanno un effort maggiore come ad esempio, i procedimenti per il rilascio di concessioni e/o autorizzazioni.

Partendo da questi presupposti, quindi, è lecito chiedersi: in che modo è possibile agevolare il processo di integrazione della blockchain con i sistemi di amministrazione del governo locale?

Il percorso di implementazione della blockchain nella p.a. locale

Per descrive nel dettaglio quali sono le modifiche graduali che dovrebbero essere apportate all’interno dei sistemi locali, è possibile ipotizzare un action plan caratterizzato dalle seguenti quattro fasi:

1 – Miglioramento dei processi amministrativi dell’ente locale:

iniziare a implementare progetti sperimentali di blockchain applicati a singole procedure amministrative e/o registri pubblici e rivolti a far acquisire consapevolezza verso le potenzialità della tecnologia.

2 – Istituzione di una infrastruttura locale di blockchain:

costruire le fondamenta digitali della PA Locale in modo da ridisegnare l’organizzazione dell’ente per farla diventare più organica, automatizzata e sicura e creare, allo stesso tempo, una “dorsale tecnologica” per l’applicazione in maniera fluida delle progettualità blockchain.

3 – Decentramento dei ruoli governativi locali:

sostituire una parte dell’organizzazione della p.a. locale con una rete peer-to-peer basata su blockchain. In situazioni in cui i cittadini possono creare fiducia e credibilità tra di loro grazie all’utilizzo della tecnologia blockchain, c’è meno bisogno di un’autorità locale come “garante” delle informazioni. Ciò dovrebbe portare ad avviare un processo di riorganizzazione e/o riduzione di alcune funzioni a basso valore aggiunto dell’ente.

4Trasformazione della governance dei territori:

cambiare radicalmente il processo di gestione dei territori per renderlo più democratico, partecipativo ed efficiente attraverso la messa a disposizione a cittadini e imprese locali di applicazioni basate su tecnologia blockchain relative a tutti settori e/o ambiti gestionali e/o servizi pubblici presidiati dall’ente.

Conclusioni

Per concludere, è possibile affermare che la blockchain ha la capacità di espandere notevolmente i possibili scenari di sviluppo delle funzioni pubbliche locali: una volta raggiunto un sufficiente livello di maturazione, il decentramento amministrativo nella p.a. locale sarà una conseguenza naturale e inevitabile dell’applicazione di questa tecnologia. Al riguardo, esprimere un giudizio se questo fenomeno sia qualcosa di positivo o meno è sicuramente un’altra questione, non oggetto di approfondimento in questa sede. Ciò che è importante è iniziare ad acquisire la necessaria consapevolezza per spingere le organizzazioni pubbliche locali ad attivarsi in questa direzione e a realizzare i fondamentali cambiamenti di cui tutti i cittadini hanno bisogno.

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