Gaming

I videogiochi al tempo della GameFI

Una parte dell’industria dei videogiochi sta ideando, progettando e realizzando prodotti videoludici attraverso l’uso della tecnologia blockchain. Vediamo su quali basi

Pubblicato il 03 Mar 2022

Marco Maleddu

Avvocato

gamefi

Una parte dell’industria dei videogiochi sta ideando, progettando e realizzando prodotti videoludici attraverso l’uso della tecnologia blockchain. Questa categoria di videogiochi viene denominata anche GameFi, per il fatto che spesso vengono unite all’interno del gioco le attività di Gaming e quelle di Finance.

L’obiettivo degli sviluppatori è di creare percorsi e strumenti di gioco unici cosicché i giocatori, oltre a divertirsi, possano anche trarre profitto dal possesso e dall’eventuale commercio dei loro beni digitali originali.

In questo articolo, verranno trattate le origini della GameFi, le regole di interazione, funzionamento e governance dei videogiochi blockchain, le applicazioni nel metaverso, oltre alle qualità giuridica dei beni tokenizzati e dei loro possibili impieghi futuri.

Storia della GameFi

Le origini del termine GameFi vengono fatte risalire alla fine del 2019 quando durante alcuni incontri alla Wuzhen World Blockchain Conference, in Cina, si discusse sulle possibilità offerte da questa tecnologia per l’industria dei videogiochi. In verità la storia della GameFi risale quasi agli albori del mondo cripto. Infatti già nei primi anni della Blockchain alcuni servizi di file sharing permettevano ai giocatori di commerciare tra loro gli strumenti di gioco, utilizzando i bitcoin come mezzo di pagamento. Con il lancio della blockchain di Ethereum nel 2015 le opportunità degli sviluppatori di videogiochi si ampliarono grazie a Solidity il linguaggio di programmazione utilizzato da questo protocollo. Per la prima volta, infatti, i programmi, in ambito blockchain denominati anche smart contracts, potevano essere realizzati, archiviati ed eseguiti direttamente sulla catena, consentendo la creazione di applicazioni decentralizzate (DAPP).

Il primo esempio di gioco blockchain nacque nel 2017 con i CryptoKitties. Questo gioco prevede che ogni giocatore possa acquistare dei gattini digitali pagando con criptovaluta dal sito www.cryptokitties.co che, infatti, funge anche da marketplace. Il numero degli esemplari di felini di generazione 0 è finito e ciascuno di questi è portatore di qualità più o meno rare, racchiuse all’interno del loro genoma composto da un numero a 256 bit. Questi gattini possono essere fatti accoppiare tra loro per generare dei nuovi esemplari. I gattini di nuova generazione avranno essi stessi delle qualità rare che solo in parte possono ereditare dai genitori. Il giocatore, dunque, potrà dare vita alla sua collezione di gattini, partendo anche da soli due esemplari. Il certificato di esistenza delle qualità rare dei gattini sono racchiuse all’interno di uno smart contract con lo standard ERC-721, che conferisce loro un’identità di gioco, archiviata sulla blockchain, sotto forma di token non fungibili (NFT).Con CryptoKitties per la prima volta dalla nascita dei file informatici è stato possibile possedere un oggetto di gioco digitale raro e dunque collezionabile, perché unico ed irripetibile. In seguito a questo primo impiego i videogiochi blockchain sono stati realizzati per ospitare beni digitali rari, strumenti e abilità di gioco unici che i giocatori possono acquistare o vendere all’interno della loro piattaforma e talvolta anche in mercati secondari.

Regole e funzionamento della GameFi.

Ogni gioco GameFi è realizzato intorno ad una diversa logica di incentivo economico. Di solito, questa riflette le dinamiche di funzionamento della blockchain di sviluppo. Alcuni giochi premiano i giocatori che terminano le loro attività di gioco tramite una ricompensa (in criptovaluta), altri invece sono strutturati in modo da consentire al giocatore di generare delle entrate dal commercio secondario delle risorse digitali. I premi che vengono distribuiti spesso sono assegnati da fondi provenienti da una riserva di token nativi del videogioco detenuti all’interno di uno smart contract. Tali token sono liberati in favore del giocatore da un comando automatico all’esito della verifica di una missione e possono anche essere ceduti a terzi dopo il listing.

Come interagire con un videogioco blockchain

A differenza di molte delle applicazioni Web più popolari, la maggior parte dei giochi blockchain non utilizza un tradizionale sistema di account nome utente/password. L’utente, infatti, si identifica nel gioco utilizzando il proprio portafoglio digitale. Il portafoglio che consente di accedere al gioco deve essere compatibile con la rete blockchain di sviluppo. Ad esempio per giocare con CryptoKitties o Axie Infinity, sviluppati sulla blockchain di Ethereum,è necessario dotarsi di un portafoglio compatibile con la rete Ethereum, quale per esempio può essere il wallet Metamask. MetaMask è un’estensione o plug-in per browser Web che consente ai giocatori di interagire con le DAPP realizzate sulla blockchain di Ethereum.

La maggior parte dei titoli GameFi vengono riprodotti nel browser del pc o dello smartphone del giocatore e il portafoglio ad esso collegato funge sia da account che da memoria di salvataggio dei progressi fatti all’interno del gioco. Il portafoglio digitale o wallet, dunque, è sia l’archivio degli oggetti digitali posseduti dal giocatore che lo strumento necessario per utilizzare le proprie risorse di gioco, e funge al contempo da mezzo per una loro eventuale futura cessione. Talvolta i token posseduti conferiscono al giocatore anche la possibilità di partecipare allo sviluppo del gioco attraverso votazioni blockchain organizzate secondo le regole di una DAO.

La Governance dei videogiochi e le DAO

Lo sviluppo dei videogiochi classici e la loro realizzazione è stata sempre un’attività altamente centralizzata. Una Software house progettava, produceva, pubblicava e distribuiva un videogioco, assumendosi da sola l’intera responsabilità della sua durata oltre che degli eventuali e futuri aggiornamenti. Molti videogiochi blockchain e progetti GameFi, invece, estendono il processo decisionale in favore della comunità dei loro giocatori, rendendoli responsabili dello sviluppo creativo del progetto. Per raggiungere il risultato di scelta condivisa è stato spesso implementato l’uso delle DAO (Decentralized Autonomous Organization) all’interno delle piattaforme dei videogiochi. Con il termine DAO si intende una organizzazione autonoma decentralizzata.

In una DAO i titolari di token votano quali devono essere le migliorie digitali da apportare al gioco e quali proposte di aggiornamento il progetto GameFi dovrà seguire. La DAO può essere chiamata, per esempio, per votare di aumentare la ricompensa per una determinata azione di gioco oppure per implementare risorse nella sicurezza degli smart contracts che regolano la proprietà delle risorse dei giocatori. Per partecipare a una DAO è necessario possedere i token di governance del progetto. Il concetto di fondo è molto simile a quello della governance delle società a capitale diffuso, infatti, proprio come in queste a fare la differenza sono il numero di gettoni con diritto di voto posseduti. I progetti GameFi dove sono presenti le DAO seguono logiche di divertimento e profitto legate ai gusti della community che supporta e finanzia da vicino lo sviluppo della loro piattaforma di gioco.

Come la blockchain e i videogiochi stanno interagendo con i metaverso

I mondi virtuali online, conosciuti come metaversi, sono una parte della GameFi. In questi spazi è possibile trascorrere il proprio tempo sotto le sembianze di un avatar, ovvero la rappresentazione in grafica digitale scelta dell’utente, per vagare ed interagire con gli altri partecipanti. In questi spazi virtuali, sviluppati con protocolli blockchain, come Decentraland, The Sandbox e Cryptovoxels, il concetto di proprietà della terra e delle altre risorse digitali presenti costituisce la base di partenza dell’esperienza. Tutte le risorse di gioco, infatti, sono realizzate sotto forma di NFT e sono oggetto di attività commerciali tra i giocatori. Il giocatore può realizzare utili traendo profitto dalla vendita delle sue proprietà digitali o su di queste può scegliere di creare delle vere e proprie attività economiche.

Ogni unità digitale è astrattamente capace di generare entrate dirette o indirette, spetta al suo proprietario disporre del loro impiego. Le attività GameFi sui metaverso includono, solo per citarne alcune, casinò, negozi di abbigliamento, gallerie d’arte e sale concerti, dove i giocatori pagano il servizio erogato o il bene acquistato con la valuta richiesta dal gioco. I beni ed i servizi commerciali presenti sono rigorosamente tokenizzati, ovvero sono collegati a degli smart contracts, e interagiscono tra loro grazie alla blockchain, che riconosce e attribuisce ai possessori i diritti in essi incorporati.

Aspetti giuridici e diritti inglobati nei token

Con il termine token, in ambito blockchain, viene identificato un asset digitale o utilità negoziabile che risiede su un protocollo DLT (Distributed Ledgers Technology). Ogni token viene creato, distribuito e/o venduto seguendo le regole di funzionamento stabilite dall’algoritmo di consenso della blockchain di origine. Le blockchain sono database speciali che memorizzano informazioni e transazioni in blocchi che vengono concatenati o collegati tra loro attraverso la crittografia.Lo scambio e le transazioni di token all’interno della blockchain è un’attivita di traditio virtuale. L’esecuzione dell’accordo tra le parti avviene automaticamente ed in conseguenza della manifestazione di consenso del titolare del token ceduto, che sottoscrive la transazione con la sua chiave privata.

Le risorse crittografiche, contenute all’interno dei token, inoltre, spesso fungono oltre che da unità di transazione sulle blockchain, anche da modelli per la generazione di nuovi smart contracts. Gli smart contracts sono dei programmi informatici realizzati ed archiviati su protocolli basati su registri distribuiti (DLT) e la cui esecuzione vincola automaticamente due o più parti sulla base di effetti voluti e predefiniti. Ciò significa che questi asset crittografici o token possono rappresentare sia una determinata unità di valore delle blockchain, ma anche un modello per lo sviluppo di risorse future predefinite dalle parti. I token blockchain si dividono in due categorie di asset digitali, i security token e gli utility token, entrambi possono rappresentare sia beni fungibili che infungibili, dipende dai diritti in essi inscritti dai loro sviluppatori. Un security token è rappresentativo di un diritto di credito al quale possono essere connessi altri diritti o situazioni giuridiche soggettive. Tra queste possono essere ricomprese il ditto di ricevere i dividendi di un progetto o gli utili provenienti da una società, o ancora il diritto di riscuotere le cedole nelle obbligazioni, oppure le royalties derivanti dalla vendita di una proprietà intellettuale. Un utility token, invece, attribuisce al suo possessore il diritto di ricevere o rivendicare un bene o un servizio (digitale o fisico) ad esso univocamente collegato e il cui contenuto viene registrato sulla blockchain.

I token non fungibili o NFT possono rappresentare entrambe le categorie, ma si differenziano per il fatto di essere portatori di un certificato di unicità garantito dalla blockchain e vengono identificati con beni rari o servizi esclusivi, quali per esempio le opere d’arte o i servizi su misura. Lo scambio di token digitali, rappresentativi di beni e servizi digitali e fisici, costituisce la nascita di un nuovo mercato, le cui logiche di sviluppo ed i cui limiti e contorni giuridici sono, a parere dello scrivente, ancora in gran parte da interpretare.

Conclusioni e sviluppo della GameFi

Il settore dei videogiochi blockchain e la GameFi sono certamente tra le prime industrie a sperimentare l’uso diffuso della tecnologia decentralizzata. Tuttavia, il settore della GameFi, oltre agli appassionati di videogiochi, sta catturando rapidamente l’interesse delle masse e di altri grandi settori industriali, finora ancora poco convinti delle possibilità offerte dalla tecnologia blockchain. Alcune delle industrie ultimamente affacciatesi sul metaverso hanno dichiarato di voler esplorare questi nuovi mondi per interagire direttamente con i propri clienti.

Tra questi compaiono grandi firme della moda, organizzatori di eventi mondiali, artisti famosi, influencer, architetti, prestigiosi marchi di auto e di bevande, che ora vogliono anche loro partecipare alla costruzione dei metaverso. In buona parte questo successo è dovuto alla duttilità e malleabilità degli NFT, che ha permesso agli sviluppatori di software di realizzare risorse digitali uniche, che grazie alla blockchain è stato possibile trasferire tra utenti senza l’intervento di un intermediario.

Per cui la GameFi, insieme ai nuovi interessi finanziari dei suoi partecipanti, cresce e conquista spazio commerciale interpretando i gusti ed i bisogni della cultura digitale e rigenerando le industrie che sono aperte al confronto con la tecnologia blockchain. Il sistema delle norme del XX secolo, che hanno messo ordine nello scambio tra i beni e servizi fisici, dovrà essere certamente rinnovato perché nei metaverso e nella GameFi tutto ruota intorno al un nuovo paradigma del valore digitale.

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