Seed Venture, scatta la fase 2: nasce il system integrator Seed Set

Nel 2020 è nata Seed Set Ltd, system integration company basata a Londra, che supporta le integrazioni della piattaforma su tutti quei portali che stimolano l’incontro tra domanda e offerta di capitali per l’innovazione, a partire dai portali di crowdfunding sino a tutti gli affiancatori d’impresa (incubatori o acceleratori) innovativi

Pubblicato il 07 Feb 2021

Schermata 2021-02-05 alle 17.02.33

Il progetto Seed, realtà innovativa nel mondo venture capital, è giunto alla fase 2: il go-to-market. Con il completamento delle componenti tecnologiche della piattaforma blockchain Seed Venture, già liberamente utilizzabile, nel corso del 2020 è nata infatti Seed Set Ltd, system integration company basata a Londra, che supporta le integrazioni della piattaforma su tutti quei portali che stimolano l’incontro tra domanda e offerta di capitali per l’innovazione, a partire dai portali di crowdfunding sino a tutti gli affiancatori d’impresa (incubatori o acceleratori) innovativi.

Si chiude così il cerchio inaugurato nel 2019 con la nascita di Seed Venture, piattaforma rilasciata sulla blockchain di Ethereum, la quale – attraverso un token di pagamento denominato Seed acquistabile presso gli Exchange che lo listano (oggi The Rock Trading) – permette di investire in panieri di start-up presentate da diversi proponenti (incubatori, acceleratori e altri).

Una piattaforma in continua evoluzione

Nell’attuale versione “V.1” della piattaforma, l’investimento avviene finanziando con i token Seed un determinato paniere (un pool di start-up) e ricevendo in cambio un token rappresentativo del paniere stesso. Il valore del token di paniere rifletterà l’andamento delle start-up in esso contenute, ma tale valore sarà anche condizionato dalle dinamiche di un mercato secondario liquido grazie all’exchange decentralizzato interno alla piattaforma. Il token del paniere potrà essere scambiato nuovamente in token Seed, per poi essere eventualmente scambiato in valuta Fiat. Il funzionamento della piattaforma è completamente decentralizzato e l’uso e l’accesso sono liberi. Sono disponibili i client desktop e mobile, open source e open licence, attraverso i quali la piattaforma può essere utilizzata liberamente.

E mentre lo strumento prosegue il suo percorso di maturazione, è già in corso lo sviluppo della versione V.2 della piattaforma, che prevederà la possibilità di utilizzare anche token di pagamento diversi da Seed per facilitare la liquidità per il mercato primario, il quale necessita di token di pagamento possibilmente stabili rispetto alle attuali valute di riferimento dei prezzi (come le stable-coins agganciate alle valute a corso legale, quali euro o dollaro). Questa novità rappresenta la leva per incrementare di un ordine di grandezza le dimensioni dell’ancor piccolo, illiquido e rischioso mercato del crowdfunding, e di due ordini di grandezza il mercato secondario, ora pressoché inesistente. Grazie a questo importante upgrade, e attraverso la natura ibrida del token Seed, lo stesso potrà essere oggetto di staking per partecipare ai reward delle fee generate dalla nuova tokenomics, a favore di tutta la community di Seed holders.

Un percorso nato da un’intuizione

Ma cosa si nasconde dietro a queste innovative intuizioni? Per capirlo bisogna fare un passo indietro, sino almeno (in attesa dei dati annuali definitivi) a luglio 2020 , quando la misurazione semestrale sugli investimenti venture capital (VC) in Italia presentava una contrazione pari al 30% rispetto all’anno precedente. Principale colpevole naturalmente la pandemia, ma per molti si tratta una giustificazione a metà. Nonostante permanga fiorente il tessuto imprenditoriale ed innovativo delle start-up italiane, il contesto dimostra quanto manchi all’appello un vero e proprio ecosistema di investitori professionali capace di mettere in campo risorse importanti in favore delle nuove realtà: troppo pochi gli attori, e poca o quasi inesistente la propensione ad intervenire finanziariamente in fase precoce (il cd “seeding”).

L’intuizione tuttavia prende corpo. E si richiama al trend che porta gli investitori non professionali ad incrementare la partecipazione al finanziamento di start-up anche in fase early, grazie al numero di portali di crowdfunding e alla loro crescente visibilità. I segnali di questa propensione alla crescita italiana del VC insieme al crowdinvesting erano già chiari nel 2017, quando William Pividori e Sergio De Prisco hanno deciso di avviare lo sviluppo di un inedito progetto con un chiaro intento: immaginare una soluzione che, grazie all’utilizzo di tecnologie distribuite, permettesse di creare un ecosistema e un mercato in grado di mitigare gli aspetti più critici dell’investire in start-up (illiquidità, rischi, asimmetrie informative).

Rivoluzionare l’accesso al capitale con i token

E’ in questo quadro che entra in gioco la novità: il concetto di tokenizzazione. Il token può rappresentare teoricamente qualsiasi cosa, a patto che alla base vi sia una tokenomics – o modello di funzionamento basato su token – che rappresenti una vera soluzione (o rivoluzione?) ad un problema sentito, oppure apra la strada a modalità di business impensabili, o addirittura impossibili, in economie sempre più accentrate nelle mani di pochi player.

Quel che è chiaro è che i mercati finanziari sono tra i primi settori che saranno oggetto della profonda trasformazione che oggi è solo agli inizi. L’accesso al capitale è infatti un’attività globale enorme, però imperfetta: questi grandi mercati sono pieni di inefficienze e la tecnologia blockchain emerge come la soluzione ideale per mitigarle o annullarle. Ecco allora che i token, a seconda della loro funzione o rappresentazione, si inseriscono nello scenario migliorando l’accesso e la gestione del capitale: gli asset tokenizzati gestiti da smart-contracts possono infatti fornire un modo semplice e automatizzato per raccogliere capitali, gestire gli investitori e migliorare la liquidità.

E’ in questo fermento di novità e intuizioni, dunque, che nasce la piattaforma blockchain-base Seed Venture, la cui evoluzione guarda oggi alla fase 2 con Seed Set. Primo passo del nuovo capitolo è stato la partnership raggiunta con Opstart, uno dei principali portali di crowdfunding a propensione innovativa, che l’anno scorso è risultato tra i primi in termini di raccolta assoluta per le loro emittenti: l’obiettivo è lanciare la prima campagna di crowdfunding tokenizzata in Italia. La validazione della strategia è avvenuta grazie al fatto che il principale ecosistema italiano rappresentato dalla Digital Rock Holding (di cui The Rock trading, l’exchange leader in Italia è l’asset maggiormente rappresentativo) ha deciso di investire e diventare socio di Seed Set, mettendo a servizio il suo ecosistema per supportare il progetto.

Ma non è tutto. Nei piani della società vi è anche l’intento di sviluppare una showroom web che visualizzi le campagne in corso dei portali sulla piattaforma blockchain Seed Venture e permetta di facilitare, a qualunque investitore, l’individuazione di start-up, o pool di esse, promosse all’interno o all’esterno dello showroom da portali e affiancatori digitali d’impresa. La ricerca risponderà agli specifici criteri impostati e consentirà anche di visualizzarne la “reputazione” grazie ad un meccanismo decentralizzato di crowd-rating collegato alla piattaforma.
In questo quadro, la scelta di basare la società a Londra, costituendo un team con figure riconosciute sul mercato (quali Francesco Redaelli ed Eleonora Rocca), facilita l’accesso di investitori internazionali nel nuovo round di raccolta a supporto della seconda fase del progetto. Tale step prevederà la costruzione di servizi web che rendano semplice l’uso della piattaforma sottostante, fornendo una esperienza d’uso fluida e appagante a fronte delle possibilità uniche offerte da una completa decentralizzazione.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 5