Token e blockchain, come sono entrati nella disciplina calcistica

Sono sempre più numerose le squadre, anche in Italia, che ricorrono a token e criptovalute, sia per stimolare la loyalty e la partecipazione diretta dei tifosi, sia per ottenere vantaggi di natura economica

Pubblicato il 02 Set 2021

Gianluca Albè

Federica Bottini

A&A Studio Legale

token calcio

La diffusione degli sport elettronici – meglio conosciuti come eSport – e le applicazioni della tecnologia blockchain alle discipline sportive, testimoniano il processo di digitalizzazione che sta interessando il mondo dello sport, sia esso “tradizionale” o virtuale. Non solo. Sono sempre più numerose le squadre di calcio che, soprattutto nell’ultimo periodo anche in Italia, ricorrono a token e criptovalute, sia per stimolare la loyalty e partecipazione diretta dei tifosi, sia per ottenere vantaggi di natura economica.

I token come strumento di loyalty: i fan token

La diffusione della pandemia di COVID-19 e le misure di contenimento adottate per prevenirne la diffusione del virus hanno favorito l’adozione di modalità innovative di vivere il calcio: la chiusura degli stadi e le partite giocate a porte chiuse hanno infatti inevitabilmente orientato il tifoso verso nuovi strumenti, al fine di consentirne la partecipazione e l’interazione con squadre e giocatori, anche a distanza.

Si è così assistito al processo di “tokenizzazione” dei tifosi attraverso l’emissione di token da parte delle squadre di calcio, ossia di “informazioni digitali registrate su un registro distribuito”, che possono essere scambiate a mezzo della tecnologia blockchain, in assenza di intermediari.

Più precisamente, questo settore ha visto la diffusione dei cosiddetti fan token, che vengono definiti asset digitali, operanti su blockchain, concepiti per consentire ai “fan” – quindi ai tifosi – l’accesso a determinati beni e servizi offerti dalle squadre di calcio emittenti. I fan token condividono quindi le caratteristiche degli utility token[1], o token di utilità, di cui costituiscono una particolare forma.

Le più recenti tendenze delle squadre evidenziano che attraverso l’acquisto di fan token il tifoso non solo può ottenere sconti, offerte riservate, promozioni, accessi prioritari all’acquisto di biglietti relativi alle partite – configurando veri e propri diritti di opzione – ma può anche beneficiare di un ruolo attivo e influente nella gestione della squadra e nell’adozione delle relative decisioni mediante la partecipazione a sondaggi promossi sulla piattaforma.

L’utente, intervenendo nel procedimento di adozione delle scelte delle squadre attraverso l’espressione di un numero di voti, di regola corrispondente alla quantità di fan token posseduti, può, ad esempio, contribuire in prima persona alla selezione della divisa dei giocatori o addirittura all’impostazione delle formazioni.

Ciò consente, da un lato, di incrementare notevolmente l’interazione tra squadre e tifosi, dall’altro, di ampliare la platea dei soggetti coinvolti, che possono a ben vedere collocarsi in qualsiasi parte del mondo.

Come può, quindi, il tifoso entrare in possesso dei fan token ed esercitare i connessi diritti?

Allo stato attuale, la maggior parte dei fan token viene emessa e trasferita attraverso la piattaforma Socios.com[2], che si basa sulla tecnologia blockchain di Chiliz.

Secondo la principale modalità di acquisto, l’utente dovrà creare il proprio portafoglio digitale, acquistando token nella valuta ufficiale Chiliz ($CHZ). Questi token possono poi essere convertiti negli specifici fan token emessi dalle diverse squadre, assicurando così l’accesso ai beni e servizi offerti dalle stesse sulla piattaforma con cui hanno siglato accordi.

Come si è visto, lo scopo principale di questi strumenti è assicurare il coinvolgimento dei tifosi, ma al contempo costituiscono una fonte non indifferente di ricavi per le squadre, che vengono suddivisi con la piattaforma grazie agli accordi stipulati. Le utilità fornite dai fan token sono infatti molteplici e già oggi sono numerose le squadre, non solo nazionali, che hanno stipulato delle partnership, più o meno intense, con Socios.com.

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Alcuni esempi di token nel calcio

Per citare un esempio, Socios.com, dopo essere approdato in Spagna sulle maglie del Valencia FC e nel Regno Unico con il Manchester City FC ed Arsenal FC, costituirà il nuovo main sponsor della Football Club Internazionale Milano (Inter) e nelle relative maglie farà quindi comparsa “Fan Token $INTER”, ossia lo specifico fan token che sarà reso disponibile dalla squadra sulla piattaforma per relazionarsi con i propri tifosi.

Circa l’impatto di questo cambio basti pensare, che dopo 26 anni con Pirelli quale Global Main Jersey Partner, l’Inter dovrebbe incassare direttamente da Socios.com 20 milioni di euro all’anno.

Circostanza di non scarsa importanza è che Socios.com, ad oggi, vanta più di quaranta collaborazioni per l’utilizzo dei fan token con squadre che militano nei campionati di calcio di tutto il pianeta, tre franchigie NBA oltre che nel motorsport e nel fighting con l’UFC.

E la portata del fenomeno è evidente: il 12 agosto sono stati lanciati gli Arsenal Fan Token (“$AFC”) e la piattaforma ha avuto 339.000 richieste al minuto tanto da andare in down per un brevissimo periodo di tempo ed il Paris Saint-Germain FC, prima franchigia sportiva a collaborare con Socios.com ed entrare nel mondo della blockchain dal 2018, il medesimo giorno ha comunicato in una nota che il faraonico contratto con Lionel Messi prevede l’inserimento di fan token diventando così l’argentino il primo calciatore professionista a ricevere anche i token come compenso.

La AS Roma, dall’altro lato, ha invece firmato un contratto con Zytara Labs LLC, altro player mondiale nella creazione di NFT, per avere sulle maglie, quale Global Main Jersey Partner che va a sostituire Qatar Airways fino alla stagione 2023/2024, il marchio DigitalBits per un corrispettivo complessivo di circa 36 milioni di euro.

DigitalBits è una infrastruttura blockchain open source che ha come scopo alimentare “la prossima generazione di beni digitali dei consumatori” anche attraverso la propria criptovaluta (XDB).

L’impatto è stato anche qui significativo: sul sito digitalbits.asroma.com dove erano stati posti in vendita maglie ed anelli della squadra in edizione limitata e pagabili solo con la criptovaluta XDB, tutto il materiale è andato sold out in poco tempo ed ora è presente un banner dove viene espressamente precisato che “non vediamo l’ora che più merchandising AS Roma e la vendita di biglietti vengano acquistati con XDB!”.

Lo scorso maggio, invece, la finale di Coppa Italia al Mapei Stadium tra Atalanta e Juventus è stata sponsorizzata da Crypto.com, il noto sito dedicato a chi vuole scambiare, depositare o investire in criptovalute, quindi da Bitcoin ad Ethereum, per citare le più conosciute, ma che MCO e CRO, le criptovalute create da Crypto.com stessa.

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I Non fungible token

I fan token non esauriscono tuttavia le applicazioni della tecnologia blockchain allo sport e, per quel che qui rileva, al calcio, contribuendo all’incremento del coinvolgimento dei tifosi e della relativa interazione con le squadre ed i giocatori favoriti.

I token non fungibili, maggiormente conosciuti con l’acronimo NFT (Non Fungible Token), dopo essere stati sperimentati nel mondo dell’arte e della moda, hanno trovato diffusione anche in questo settore, suscitando l’interesse degli interlocutori.

I tifosi e i collezionisti possono infatti accedere a contenuti esclusivi con garanzie di autenticità e sicurezza delle transazioni: ciò è assicurato non solo dall’operatività della tecnologia blockchain, caratterizzata da automaticità, trasparenza ed immutabilità dei dati, ma anche dall’unicità che contraddistingue ciascun token non fungibile.

A differenza dei fan token, associati alle singole squadre e di natura fungibile, gli NFT presentano caratteristiche univoche che li rendono non tra loro interscambiabili e quindi insostituibili, al pari dei beni infungibili.

Per tale motivo, attraverso gli NFT sono stati digitalizzati i trofei e le medaglie, le maglie dei giocatori, nonché immagini e figurine, generando rilevanti introiti per le squadre grazie a specifici accordi di sponsorizzazione con le piattaforme.

Per cambiare per un attimo sport, lo scorso febbraio un “dunk LeBron James NFT” – quindi una schiacciata del giocatore NBA dei Los Angeles Lakers LeBron James tokenizzata – è stata venduta per 200.000 dollari.

I collezionisti prevedono che nel 2051, un “LeBron James NFT” potrebbe valere quello che vale oggi una figurina “Topps Mickey Mantle rookie card PSA 9” del 1952 (battuta in asta su PWCC Marketplace, il più grande marketplace di figurine al mondo, per 5,2 milioni di dollari). E nulla vieta di ipotizzare il prezzo, una volta tokenizzato, di un “Michael Jordan rookie highlight NFT” tra qualche anno.

Da ultimo, in vista dell’uscita di Space Jam 2, la Warner Bros. Global Brands and Franchises, uno dei principali segmenti business della casa di produzione statunitense Warner Bros, ha siglato un accordo con la piattaforma Nifty’s[3] per acquistare e scambiare la tokenizzazione del The Chosen One, LeBron James, e otto personaggi dei Looney Tunes.

Il contesto giuridico e le prospettive future dei token nel calcio

La recente esperienza dell’Inter e della AS Roma è significativa del cambiamento che il calcio e più in generale il mondo sportivo stanno vivendo in direzione digitale: proseguendo su questa linea, i contratti di sponsorizzazione vedranno sempre più spesso partner operanti nel mondo digital.

La tendenza potrebbe essere in continua crescita, se solo si considerano i nuovi modelli di business offerti dai token e dalla tecnologia blockchain, qui solo brevemente trattati.

Dal punto di vista giuridico, trattandosi di materia in continuo divenire, non mancano iniziative a livello comunitario e nazionale che si pongono l’obiettivo di fornire una compiuta regolazione del fenomeno, ad oggi non ancora presente.

È infatti necessario prevedere adeguate forme di tutela dei tifosi che decidono di approdare alla blockchain, soprattutto laddove le iniziative assumano i tratti di un vero e proprio investimento finanziario.

I fan token sono equiparabili agli utility token, i quali rappresentano una tipologia di cripto-attività avente lo scopo di permettere l’accesso a beni o servizi dell’emittente senza determinare investimenti di carattere finanziario. Questo fa sì che i fan token non siano assoggettabili alla disciplina prevista per gli strumenti finanziari, con conseguenti maggiori libertà nelle transazioni.

In tale contesto, è stata presentata una proposta di Regolamento Europeo “Markets in Crypto-Assets” (MiCa), volto a disciplinare in modo uniforme le cripto-attività non soggette a quanto già previsto in materia di servizi finanziari, come appunto i fan token.

Occorre considerare tuttavia che i fan token potrebbero attribuire diritti molti ampi, tali da poter essere equiparati ai security token, che invece sono assimilati a veri e propri strumenti finanziari, con conseguente applicazione della relativa disciplina.

Per esempio, si è osservato che il coinvolgimento del tifoso garantito dai processi di tokenizzazione, potrebbe consentire l’acquisto di quote della squadra così come l’attribuzione di diritti di partecipazione agli utili e alle perdite.

Note

  1. Un token di utilità è un asset digitale che dà al possessore del token l’accesso a servizi o prodotti forniti, di solito, dall’emittente del token stesso.
  2. Socios.com è una piattaforma direct-to-consumer (D2C) che sfrutta la tecnologia blockchain per fornire alle principali organizzazioni e club sportivi in tutto il mondo gli strumenti per coinvolgere le loro fanbase globali.
  3. La piattaforma che si definisce “The ultimate destination for creators, collectors, and curators”.

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