Social network: dalla Platform Economy alla Token Economy

La tecnologia blockchain consente di scambiarsi valore su Internet con la stessa semplicità e velocità con cui oggi vengono scambiate le informazioni. Potrebbe essere una grande rivoluzione nel modo in cui pensiamo le relazioni tra pari, pagamenti, regole di ingaggio, crowdfunding, pubblicità, gestione della catena di approvvigionamento

Pubblicato il 03 Ago 2020

Franco Giacomozzi

Blockchain Advisor | Decentra Academy

bitcoin spendere

Come la blockchain potrà aiutare e supportare progetti e attività di comunicazione?  Ci troviamo di fronte a un profondo cambiamento di paradigma, potenzialmente rivoluzionario per la gestione della comunicazione a livello mainstream, social e corporate. In questo scenario, che ruolo possono assumere i social network, con la loro grande mole di informazioni e dati relativi agli utenti?

Ora al più alto livello di centralizzazione, concentrazione dei player e manipolazione dei dati degli utenti nell’economia di Internet, qualcosa infrange le regole: Bitcoin ed Ethereum!

La prima tecnologia introduce la disintermediazione nelle transazioni economiche, un nuovo tipo di fiducia, il consenso, un nuovo tipo di denaro e un nuovo tipo di creazione di denaro (mining, proof of work). Il secondo porta sulla blockchain e automatizza una o più funzioni if/then, le quali rendono automatica una transazione al verificarsi di una determinata condizione. tra utenti, utenti e macchine, macchine e macchine, senza intermediari e controllo di terzi, gli smart contract.

Il web 3.0 e i social network

Potrebbe essere una grande rivoluzione nel modo in cui pensiamo le relazioni tra pari, pagamenti, regole di ingaggio, crowdfunding, pubblicità, gestione della catena di approvvigionamento e così via.

La tecnologia blockchain consente di scambiarsi valore su Internet con la stessa semplicità e velocità con cui oggi vengono scambiate le informazioni

I social network, vero e proprio cuore del Web 2.0, rappresentano una miniera di informazioni e dati relativi agli utenti. Chiunque può creare e pubblicare contenuti, mentre gli aggregatori di dati impacchettano e vendono l’accesso a questo crescente database di contenuti e dati generati dall’utente ai propri inserzionisti. In pochi anni assistiamo alla rapida centralizzazione dei dati sulle reti di proprietà dei Big Player di Internet. Queste aziende ricavano e continuano a guadagnare miliardi di dollari ogni anno da un modello di entrate basato sulla profilazione avanzata degli utenti e sulla pubblicità. Tu pubblichi. Loro Guadagnano!

I social network decentralizzati potrebbero essere una soluzione? Operano su server indipendenti e non su server centralizzati di proprietà di un’azienda. Mastodon, Minds, SocialX ed Earn sono esempi di social network Facebook like decentralizzati. Un altro e forse più significativo esempio è Steem, che gira su una social blockchain e introduce anche un sistema di incentivazione (upvote) basato su token ($STEM) per chi pubblica i contenuti. L’ecosistema Steem prevede varie piattaforme tra cui una Youtube like chiamata DTube. Molto interessanti i possibili ambiti di applicazione in particolare del sistema di upvote tokenizzato, anche pensando ad un uso corporate, anche perché la blockchain di Steem garantisce una velocità molto alta nel processare le singole transazioni, una ogni circa 3 secondi.

I social network decentralizzati offrono agli utenti un maggiore controllo e autonomia, così come possono essere evitati i rischi di controllo e censura da parte del gestore del network, o in base a criteri geografici.

Privacy, luci e ombre dei social network

Grandi aziende controllano i principali siti di social media e gruppi molto ristretti di persone all’interno di queste società stabiliscono le regole di ingaggio. Ciò ha sollevato tra gli utenti preoccupazioni in merito alla libertà di parola e alla censura. Il divieto di messaggistica violenta, odiosa e pericolosa, così come di contenuti fake, sicuramente aiuta a proteggere gli utenti dei social media da attività online dannose, ma alcuni credono che i divieti siano contrari agli ideali di libertà di parola. Un social network decentralizzato consente agli utenti un maggiore controllo. A differenza delle piattaforme di social network centralizzate, le reti distribuite promuovono l’indipendenza senza l’intervento di un’autorità centrale. I vantaggi includono la resistenza alla censura, la proprietà dei dati personali e un migliore controllo sui contenuti generati dagli utenti stessi. In una rete federata, nessun singolo gruppo può dettare regole di altri gruppi.

Immaginiamo una rete di social media che abilita la privacy degli utenti attraverso la crittografia e l’integrazione di Tor, incentiva il contributo degli utenti attraverso un modello di ricompensa basato su token, cura i contenuti esclusivamente sulla base dei voti degli utenti e funziona senza alcun tipo di autorità che può entrare nella piattaforma per apportare modifiche o modifica quando la rete è attiva. Per quanto allettante possa sembrare questo per i sostenitori della libertà di parola, il risultato molto probabilmente non sarebbe piacevole.

L’autogoverno della comunità attraverso up/down vote dei contenuti – un punto fermo tra le piattaforme di social media “decentralizzate” di oggi – potrà mitigare questo problema solo fino a un certo punto. I contenuti indesiderati potrebbero non essere di tendenza o essere presenti nelle pagine principali della piattaforma, ma gli utenti che accedono alla piattaforma alla ricerca di contenuti illegali non dovranno guardare lontano per trovarli. Qualsiasi opzione di ricerca, sia di testo che basata su hashtag, consentirebbe un rapido accesso a chiunque cerchi pornografia illegale, droghe o altro materiale illecito.

Man mano che un numero crescente di utenti dei social media diventa scontento del modo in cui le piattaforme dominanti gestiscono i dati e censurano i contenuti, non sarebbe troppo sorprendente vedere gli utenti dei social media spostarsi verso alternative più decentralizzate.

Le piattaforme che offrono più libertà di parola, proprietà dei dati degli utenti e modelli di incentivazione che consentono agli utenti di monetizzare i loro contributi saranno pronte ad attirare più utenti nei prossimi anni. O forse costringeranno gli operatori storici a considerare o forse ad adattare i loro modelli di business per diventare più etici e centrati sull’utente.

Le reti di social media completamente decentralizzate che funzionano senza termini di servizio e che possono essere utilizzate da chiunque per pubblicare qualcosa sono difficili da ridimensionare. Il rischio è che si deteriorino rapidamente in forum di tipo Darknet che si rivolgono a minoranze in cerca di contenuti estremistici e illegali.

Molto probabilmente le istanze più libertarie andranno compensate con meccanismi di “protezione” e “cura” dei contenuti e degli utenti con istanze di controllo altrettanto decentrate e distribuite, a carico dei singoli utenti e magari incentivate da token. Perché no una sorta di Token Curated Registry dei principali post di un social media?

Piattaforme basate su blockchain e token

Da qualche anno a questa parte si sono diffuse alcune applicazioni e piattaforme basate su blockchain e token, che sicuramente hanno lasciato intravedere delle possibilità molto interessanti. A partire da Steem, che rimane probabilmente l’esempio migliore e più promettente. La sensazione è che a oggi siano molti i progetti partiti, molti quelli non più attivi o passati di mano/modificati e pochissimi quelli realmente in uso. Dei pochi in uso, rimane da capire se riusciranno mai a uscire dalla nicchia degli utilizzatori più entusiasti ed avanzati ed essere usati come vere e proprie piattaforme generaliste. Se l’idea stessa di social network decentralizzato possa avere un senso, oppure se alcune delle features più interessanti potranno essere adottate, magari in forme diverse, dalle piattaforme social mainstream. Sappiamo che i big player si stanno muovendo, vedi il caso Facebook Lybra o il progetto Ton/Gram di Telegram, ambedue attualmente in standby. Ma non sappiamo quale sarà il reale impatto dell’azione di token/currencies specifiche per il funzionamento delle piattaforme e le ricadute sugli utenti.

I più diffusi social network blockchain (2020)

Steemit

Pioniere in questo campo, costruito sulla blockchain di Steem, Steemit è uno dei social network blockchain più popolari di tutti i tempi. In termini di funzionalità, la piattaforma ha elementi simili a Facebook e Reddit. Basato sul coinvolgimento e “voti” sul contenuto, il sistema steem distribuisce automaticamente i premi al creatore di contenuti in Smart Media Tokens (SMT).

Secondo Steem Stats, gli utenti di questa piattaforma hanno guadagnato fino a 60 milioni di dollari per i loro contenuti. Steem è utilizzato da più di 1 milione di persone su più di 324 applicazioni basate su Steem. Steemit è molto adatto a scrittori e creatori di contenuti che vogliono monetizzare i loro contenuti.

Diaspora

Con milioni di utenti, Diaspora * è un’altra popolare piattaforma di social media blockchain. È un “mondo sociale online in cui tu hai il controllo” e consente agli utenti di unirsi, ospitare e interagire in pod di loro scelta. Inoltre, gli utenti della “community” di Diaspora *, come la chiamano, hanno la possibilità di seguire gli hashtag, proprio come sulle tradizionali piattaforme di social media.

Per quanto riguarda la sua funzionalità e struttura, Diaspora i basa su tre pilastri: decentralizzazione, Libertà e Anonimato, Privacy.

Minds (Canary)

Questa rete a censura zero è una di quelle poche piattaforme digitali in cui l’utente possiede assolutamente tutti i suoi dati. Inoltre, la piattaforma è completamente open-source, offrendo agli utenti una maggiore flessibilità e consentendo loro di sfruttare la piattaforma completamente in sincronia con le loro esigenze specifiche. Più in generale, la piattaforma offre le funzionalità popolari di applicazioni come Facebook, YouTube, Twitter e altre.

Sostenendo la libertà di parola e di espressione, la piattaforma gode di una popolarità in rapida crescita. Di conseguenza, la sua base di utenti è oggi di circa 200mila utenti/mese e 1,25 milioni di utenti registrati

All.me

È una piattaforma di social media blockchain che offre una funzionalità di social network completa, abbinata a un sistema di remunerazione. Un’applicazione a più livelli, All.me si basa su quattro componenti principali: MeNetwork, che consente agli utenti di interagire su una rete distribuita. MeMarket, un marketplace distribuito che consente agli utenti di vendere prodotti sul proprio profilo o acquistare articoli dal proprio newsfeed, in cambio del token ME. MePay – Parte integrante della rete All.me è il protocollo di pagamento integrato, che consente agli utenti di trasferire fondi per il commercio, nonché per altri scopi. MeToken è la criptovaluta nativa della rete, che gli utenti devono utilizzare per le transazioni sulla piattaforma.

In termini di contenuto, questo social media è abbastanza simile a Instagram o Pinterest, dove gli utenti di solito pubblicano immagini.

Earn

Nato come social network basato su microtask remunerati in Bitcoin, Earn è stato acquisito da Coinbase che lo ha trasformato in un sistema che consente agli utenti di guadagnare criptovalute, mentre imparano a conoscere i progetti tecnologici sottostanti ad ognuna di esse. L’idea è che gli utenti comprendano di più sull’utilità di una risorsa e sulla sua tecnologia di base, mentre provano un po’ della risorsa. È indubbiamente un progetto molto interessante, anche nella direzione dell’e-learning.

Altri social network basati su blockchain: Dtube – (Steem) – YouTube senza Ads; Peepeth – (Ethereum) – Twitter alternativo con Peep permanenti; Sapien – (Ethereum) – social media; Memo – (Bitcoin cash) – Twitter like; Twetch – (Bitcoin SV) – Twitter like; Streamanity – (Bitcoin SV) – YouTube like no Ads; Dlive – (Steem blockchain) – Twitch live streaming no Ads; Zbay – (Zcash) – messaggistica

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