Blockchain e Charity Wall: più fiducia per le donazioni

Charity Wall si rivolge sia ai donatori che desiderano donare in totale sicurezza e vogliono garanzie certe sull’utilizzo delle loro donazioni, sia alle organizzazioni senza scopo di lucro che intendono dimostrare in modo trasparente l’uso corretto delle donazioni

Pubblicato il 04 Lug 2020

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Quando si tratta di donazioni, spesso si avvertono dubbi o timori in merito al percorso che quanto si sceglie di destinare a una buona causa arrivi effettivamente a destinazione. Si avverte sempre di più la necessità di nuove forme di garanzia e di un’intesa che unisca i donatori e le strutture che si occupano di trasformare le donazioni in servizi. Una intesa che porti maggiore trasparenza su processi e percorsi che molto spesso non è facile monitorare. Un ostacolo questo che ha portato alcune campagne di donazioni a favore di ospedali e istituzioni impegnate nel fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19, a imbrigliarsi nelle maglie della burocrazia o a non saper garantire la necessaria trasparenza ai cittadini.

Ancora una volta, sono le nuove tecnologie come la Blockchain e gli Smart contracts a correre in soccorso per garantire che effettivamente le somme donate arrivino a destinazione. E’ questa la missione dal 2018 di Charity Wall: un social marketplace che, grazie a blockchain, traccia e certifica l’utilizzo delle donazioni, in totale sicurezza e monitoraggio costante, commentando e verificando in tempo reale lo sviluppo di ogni specifico progetto sociale.

In questo modo, è possibile mostrare ai donatori come e quanto la loro donazione “fa veramente la differenza”, diventa più semplice acquisire rapidamente i fondi attraverso il crowdfunding e la verifica diretta con le persone o le strutture che vengono aiutate. Oltre a risolvere i problemi esistenti, le soluzioni blockchain possono consentire alle associazioni di beneficenza e alle organizzazioni no profit di ottenere risultati migliori in modalità del tutto nuove.

Charity Wall certifica le donazioni con Blockchain…

Start up nata nel 2018 dall’idea dei tre soci Fondatori Luca Bosulli, Simone Borghini e Alessandro Giuntoni, Charity Wall si rivolge sia ai donatori che desiderano donare in totale sicurezza e vogliono garanzie sicure sull’utilizzo delle loro donazioni, sia alle organizzazioni senza scopo di lucro che intendono dimostrare in modo trasparente l’uso delle donazioni e con il quale possono anche ricevere donazioni.

A differenza di quanto accade con le piattaforme di crowdfunding, che si limitano a raccogliere il denaro e ad inviarlo sul conto corrente del promotore della campagna insieme all’indirizzo email del donatore per consentire l’invio della ricevuta fiscale e della ricompensa qualora definita, il sistema di Charity Wall funziona anche come strumento di certificazione notarile della documentazione basato sulla blockchain per le caratteristiche di decentralizzazione, sicurezza, immutabilità e persistenza nel tempo.

…e le incentiva con un token di utilità

Quasi pronto anche il CWCoin (CWC), un Token di utilità che premierà le associazioni e aziende donatrici più trasparenti e virtuose. In poche parole, un voucher utilizzabile per l’acquisto di servizi o di beni messi a disposizione da aziende e professionisti nell’ecosistema di Charity Wall. Potranno essere inserite ore di lavoro, consulenze, prodotti, come derrate alimentari, abiti, dispositivi di sicurezza e molto altro. I Token potranno poi essere acquistati e spesi sulla piattaforma di Charity Wall oppure donati alle associazioni preferite.

Per garantire una riduzione dei costi delle transazioni, e non gravare sui costi delle associazioni o aziende, la soluzione di Charity Wall sarà disponibile oltre che su Ethereum (piattaforma pubblica e open source basata su blockchain, che permette l’utilizzo di contratti intelligenti) anche sulla blockchain di Vechain, pioniere nell’applicazione della blockchain pubblica in casi d’uso reali attraverso un ecosistema costruito su misura per le aziende, che si avvale di una struttura di governance completa, un solido modello economico e l’integrazione di sistemi IoT.

Immagine fornita da Shutterstock.

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