Compliance

Blockchain: le possibili applicazioni nella Pubblica Amministrazione

La blockchain supporta il percorso di innovazione della Pubblica Amministrazione, offrendo servizi sempre più efficienti ai cittadini e generando nuove opportunità di business.

Pubblicato il 21 Dic 2021

Lorenzo Miozzi

Blockchain Expert

blockchain PA

La Pubblica Amministrazione ha intrapreso un percorso di innovazione tecnologica e di digitalizzazione, iniziando a sperimentare l’utilizzo delle nuove tecnologie in contesti storicamente “tradizionali”, spesso caratterizzati da stringenti vincoli normativi e burocratici. Tra le tante tecnologie disponibili, la blockchain rappresenta oggi uno dei temi di maggiore interesse per la Pubblica Amministrazione (PA) perché sono stati analizzati e compresi i benefici che possono derivare dal suo utilizzo. I concetti di trasparenza, tracciabilità e verificabilità applicati ai processi della PA consentono di migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti con vantaggi sia per gli attori interni sia nei confronti dei cittadini, i quali rappresentano gli “utenti finali” dei servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni.

La Pubblica Amministrazione verso l’adozione delle nuove tecnologie

Le nuove tecnologie si diffondono sempre più rapidamente; l’adozione di tecnologie innovative non è più una scelta, ma una necessità per poter continuare a essere competitivi nel proprio settore di business. Anche la Pubblica Amministrazione sta intraprendendo questo percorso di “rinnovamento” non semplice; rispetto a qualche anno fa, oggi esistono fattori esogeni ed endogeni che ne incentivano fortemente l’utilizzo, abilitando un percorso di innovazione tecnologica più veloce e sicuro. D’altra parte, non potrebbe essere altrimenti; la tecnologia si evolve rapidamente e altrettanto rapida deve essere la capacità di sapersi adattare alle nuove tecnologie e di governare il processo di cambiamento.

Tuttavia, nel caso della blockchain non si tratta solo di un’innovazione tecnologica, ma di un paradigma rivoluzionario che cambia il modo di operare dal punto di vista sociale, metodologico ed applicativo. Il valore di questa tecnologia e delle sue possibili applicazioni è all’attenzione dei principali enti italiani, europei ed internazionali; da qui nascono i progetti EBSI e IBSI, rispettivamente acronimi di European Blockchain Service Infrastructure e Italian Blockchain Service Infrastructure. Entrambi hanno come obiettivo principale quello di creare una rete blockchain in grado di supportare e valorizzare i servizi erogati dalle Pubbliche Amministrazioni, generando trasparenza e tracciabilità nei confronti dei cittadini.

In Italia, Agid ha pubblicato le linee guida del progetto IBSI, al quale hanno aderito le principali Pubbliche Amministrazioni ed Enti, tra cui Poste Italiane, Inail, Inps, CSI Piemonte, GSE, RSE, Sogei, Enea, CIMEA, Infratel, Politecnico di Milano; l’obiettivo è quello di offrire una piattaforma sperimentale per promuovere lo sviluppo di servizi di pubblica utilità mediante l’utilizzo della tecnologia Blockchain. La partecipazione al progetto è in continua crescita attraverso il coinvolgimento di tutte le principali PA ed Enti pubblici in modo tale che la rete IBSI possa essere sempre più matura e consolidata nel panorama tecnologico italiano.

PA

Tra i driver che spingono e sostengono l’innovazione, si annovera anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Il PNRR è suddiviso ulteriormente in sei missioni, tra cui quella inerente alla “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, che ha l’obiettivo di “promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo e investire in due settori chiave, turismo e cultura”. In questa missione, tra le altre tecnologie, si inserisce in maniera trasversale la tecnologia blockchain, come strumento di supporto per la digitalizzazione del Paese e come fattore abilitante verso una competitività sempre maggiore.

Blockchain e PA: un cambio di paradigma

L’adozione della tecnologia blockchain nella PA determina un cambio di paradigma, ma apre anche degli scenari molto interessanti; in particolare, la tecnologia consente di valorizzare il concetto di amministrazione trasparente e pone il cittadino al centro dell’ecosistema PA e dei relativi servizi erogati.

Le caratteristiche di immodificabilità e tracciabilità, intrinseche nella blockchain, consentono di rendere la gestione dei dati sempre trasparente nei confronti dei cittadini, delle altre PA e di altri Enti interessati; si ottiene quindi una trasparenza amministrativa e gestionale che genera fiducia tra tutti gli stakeholders dei servizi erogati dalla PA. Ciò incentiva la collaborazione tra Enti e la condivisione dei dati, rendendo i servizi sempre più efficienti e generando nuove opportunità di business per le organizzazioni. Si passa quindi da una gestione fortemente centralizzata a una gestione decentralizzata e distribuita, incentivando i concetti di interoperabilità e collaborazione; ciò consente di generare un nuovo approccio alla gestione dei dati per migliorare i modelli di business attuali e per crearne di nuovi.

Dall’altra parte il cittadino diventa owner dei suoi dati, supportato e tutelato dalla tecnologia blockchain che garantisce la veridicità e l’immodificabilità dei dati da lui posseduti; ciò lo rende unico proprietario dei suoi dati abilitandolo alla condivisione degli stessi, ove necessario.

Blockchain e PA: quali applicazioni

I casi d’uso potenziali sono molteplici e dipendono fortemente dal contesto di business della Pubblica Amministrazione, dagli attori coinvolti e dai servizi erogati; una delle peculiarità della tecnologia blockchain è la sua trasversalità che la rende utilizzabile e valida in contesti diversi. Di seguito si citano alcuni esempi di applicazione in funzione delle principali caratteristiche della tecnologia:

  • Certificazione e notarizzazione di processi amministrativi e processi di gestione documentale per garantire trasparenza e tracciabilità nei confronti dei cittadini e dei principali stakeholder;
  • Creazione di NFT per garantire l’unicità di documenti, di beni fisici e digitali; ad esempio, si potrebbe utilizzare per gestire l’unicità di un brevetto o per tutelare qualsiasi tipo di contenuto digitale con vantaggi sia per la PA che per i cittadini;
  • Creazione di modelli di business basati su token economy in grado di incentivare i comportamenti virtuosi degli utenti/cittadini attraverso la gestione delle premialità in token; i token possono dar diritto a servizi e prestazioni erogabili in maniera interoperabile dalle varie PA che aderiscono alla rete IBSI.

In questo contesto è sempre bene approfondire la tipologia di dati trattati nei vari casi d’uso, analizzando il contesto giuridico di riferimento e la compliance con la normativa GDPR; uno dei vincoli più stringenti è rappresentato infatti dal contesto legale ed è fondamentale analizzare queste tematiche nelle fasi di assessment e progettazione del caso d’uso in modo tale da garantirne un corretto sviluppo.

Conclusioni

Il percorso di adozione di nuove tecnologie è sempre stato ostacolato da vincoli economici e normativi, soprattutto nel contesto PA; oggi c’è la possibilità di superare tali vincoli e di accelerare un percorso di innovazione che non è più una scelta, ma una necessità. Una necessità per offrire servizi sempre più competitivi e per assicurarne una qualità sempre maggiore. La blockchain si configura come una tecnologia abilitante che supporta tale percorso, creando un sistema basato sui concetti di trasparenza e tracciabilità e incentivando la condivisione, la collaborazione e l’interoperabilità.

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