Servizi finanziari e blockchain: prospettive e nuovi modelli di business nel white paper CDP, SIA e IBM

L’evoluzione tecnologica da una parte, la diffusione di nuovi progetti e lo sviluppo di una maggiore sensibilità e azione sul piano normativo stanno alla base della crescita del “fenomeno” blockchain, in particolare nell’ambito bancario e finanziario. Certamente cresce in modo sempre più rilevante la domanda di conoscenza da parte di aziende e organizzazioni e proprio per rispondere a questo bisogno segnaliamo lo studio “Ipotesi di adozione della tecnologia blockchain in ambito finanziario” realizzato da CDP-SIA in collaborazione con IBM

Pubblicato il 19 Mag 2020

CDP blockchain 2

Il rapporto tra blockchain e mondo bancario e finanziario è ricchissimo di contenuti. Se guardiamo ai dati dell’ultimo studio dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger vediamo subito che il settore finanziario è di gran lunga il più attivo in termini di progetti realizzati e di Proof of Cocept (si veda il servizio Osservatorio Blockchain: progetti in crescita del 76%). Con il 42% dei progetti mostra fuga ogni dubbio sul fatto che questo settore ha pragmaticamente superato quella cosiddetta prima fase del rapporto con la blockchain in cui questa innovazione aveva più le sembianze di una minaccia che quelle di una opportunità. Ma non è solo una questione di pragmatismo se oggi l’atteggiamento è ben diverso, è anche un grande tema di innovazione che la blockchain ha chiaramente messo in moto e che si sta concretizzando in tante e nuove forme che necessitano prima di tutto di essere conosciute in tutte le loro potenzialità. Non solo, a fronte di una chiara evidenza di una serie di vantaggi che questo settore può acquisire grazie alla blockchain sono sempre più evidenti anche le possibilità per le imprese di questo settore di esplorare nuovi modelli di business, di definire un innovativo posizionamento sul mercato e conquistare un nuovo vantaggio competitivo.

Si vuole sottolineare con questa premessa quanto stia crescendo la necessità di approfondire la conoscenza della blockchain presso gli operatori del settore e quanto sia necessario consolidare alcune buone pratiche sulle quali agire per investire nello sviluppo. Un contributo importante in questo senso arriva dal white paper “Ipotesi di adozione della tecnologia blockchain in ambito finanziario” realizzato dalla collaborazione tra CDP e SIA con il supporto di IBM.

Lo scenario che lo studio mette subito in evidenza non lascia dubbi, se si pensa che gli investimenti venture capital in imprese impegnate nello sviluppo di diverse forma di innovazione blockchain hanno segnato un salto epocale in pochi anni: nel biennio 2015-2016 hanno raggiunto la cifra di 1,6 miliardi di dollari per passare a 27,3 miliardi di dollari nel biennio successivo 2017-2018, benefici concreti misurabili anche nella quantità di brevetti rilasciati che nello stesso arco temporale sono passati da 648 a 1.441. Difficile richiamare nell’ambito di uno schema “numerico” i temi legati alla Governance, ma non si può non evidenziare come in questo periodo si siano moltiplicate le azioni, le prese di posizione e le iniziative di paesi, di istituzioni, di organizzazioni internazionali allo scopo di favorire la creazione di un framework normativo adeguato a favorire lo sviluppo e garantire le imprese che cercano certezze, anche sul piano normativo, per i loro investimenti. Un quadro che si sta certamente componendo ma nel quale si avverte ancora il grande lavoro che deve essere svolto per permettere effettivamente a tutti gli attori di poter sfruttare al meglio le opportunità della blockchain.

Con “Ipotesi di adozione della tecnologia blockchain in ambito finanziario” CDP, SIA e IBM forniscono una analisi dell’impatto della blockchain su tre specifici e importantissimi use case del mondo finanziario:

  • La fase know your customer
  • I cross-border payment
  • L’emissione di titoli obbligazionari

Per tutti i casi d’uso la struttura dello studio propone una lettura suddivisa su una serie di punti rappresentati da: introduzione, scenario As Is, identificazione criticità e requisiti di miglioramento per arrivare a uno scenario To Be sino a definire le prospettive di ecosistema e i benefici attesi.

Il lavoro dimostra che se si sono affermati e consolidati valori che da tempo sono centrali nel dibattuto e nella comunicazione legata alla blockchain, come i temi della fiducia tra soggetti che non si conoscono, come riduzione nel numero di intermediari, come efficienza, come riduzione dei costi, stanno crescendo attenzione e diffusione di progetti che fanno leva su logiche di Digital Asset basate sulla blockchain e su Smart Contract. Non solo, anche il panorama che possiamo definire impropriamente “delle blockchain” si sta definendo e polarizzando grazie a una maggiore chiarezza in termini di valore che si esprime attraverso le diverse tipologie di Distributed ledger Technology: permissioned, sia pubbliche, sia private e permissionless. Nello stesso tempo sono anche ormai molto chiare quelle che il documento definisce come precondizioni per utilizzo estensivo della blockchain e in generale delle DLT nel mondo finanziario che sono da individuare in quattro grandi valori:

  1. Robustezza tecnologica e di governance;
  2. Interoperabilità;
  3. Scalabilità;
  4. Controllabilità da parte del gestore e, dove necessario, del regolatore

Lo studio mette sotto la lente anche il cosiddetto “Paradosso della Fiducia” e che nasce da una parte della possibilità della blockchain di creare condizioni di trust presso soggetti che, non conoscendosi non condividono un rapporto di fiducia nel senso convenzionale. Nello stesso tempo i dubbi relativi alla stabilità e affidabilità della tecnologia andavano a compromettere proprio quella fiducia che la tecnologia aveva l’obiettivo di creare e sostenere. Ora lo scenario è cambiato, stabilità, affidabilità, scalabilità, governance sono valori sui quali sono stati fatti progressi importanti e, in una fase della nostra storia in cui tanto, legittimamente e correttamente, si parla di Resilienza non si può non evidenziare come il modello distribuito della blockchain sia un asset determinante sul quale fare leva per aumentare proprio la resilienza complessiva dei sistemi e delle organizzazioni.

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