Tracciare gli alimenti dall’origine alla tavola: il Wwf si affida alla blockchain

La piattaforma realizzata con Bcgdv potrebbe rivoluzionare il modo in cui i prodotti vengono venduti, e potrebbe contribuire in modo fondamentale a proteggere l’ambiente i 20 milioni di lavoratori sfruttati nel mondo. Dermot O’Gorman: “Così nasce un nuovo livello di trasparenza”

Pubblicato il 21 Gen 2019

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Utilizzare la blockchain e altre tecnologie all’avanguardia per tracciare gli alimenti dal momento della loro produzione fino a quando arrivano sulle tavole dei consumatori. E’ l’obiettivo di OpenSc, la nuova piattaforma basata sulla distributed ledger technology messa a punto dal Wwf insieme a Bcg Digital Ventures, società di incubazione e investimenti di Boston Consulting Group. 

La piattaforma digitale di cui inizierà a servirsi il World Wildlife Fun australiano aiuterà le aziende, si legge in una nota, a non utilizzare o rimuovere prodotti illegali, che danneggiano l’ambiente o che non rispettano determinate norme etiche dai loro fornitori, offrendo così ai consumatori una serie di certezze sui prodotti che acquistano.

Gli utenti saranno, in altre parole, nelle condizioni di scoprire la storia completa di un prodotto utilizzando semplicemente uno smartphone, per scannerizzare il QR code sulla confezione. Open Sc fornirà ogni dettaglio sul luogo da cui prendono i prodotti, su dove e come siano stati elaborati, e su come siano arrivati fino allo scaffale da cui sono stati prelevati, aiutando così i consumatori a rimanere consapevoli quando effettuano un acquisto. 

“Attraverso OpenSC otterremo un nuovo livello di trasparenza su come il cibo che mangiamo contribuisca al degrado ambientale degli habitat e delle specie, e sugli effetti che provochi sull’ingiustizia sociale e sui diritti umani, ad esempio attraverso la schiavitù.  – afferma Dermot O’Gorman, Ceo di Wwf Australia – OpenSC rivoluzionerà così il modo in cui tutti noi compriamo il cibo e altri prodotti, aiutando i consumatori, le aziende i governi e le industrie a prendere decisioni d’acquisto più consapevoli”.

“OpenSC è una soluzione di grande valore per tutti coloro che sono impegnati in operazioni etiche e sostenibili – sottolinea Paul Hunyor, managing director di Bcgdv e co-presidente del consiglio del World economic forum sul futuro del consumo – Oltre a fornire trasparenza sulle origini di una produzione, OpenSC aiuta a ottimizzare la supply chain, riduce i costi e consente ai produttori di gestire, ad esempio, il richiamo dei prodotti”.

“Stiamo lanciando una delle prime startup al mondo che utilizzano la blockchain per aiutare a raggiungere i ‘Sustainable Development Goals’ (Sdgs) – prosegue O’Gorman – Open Sc ci riesce attraverso una tecnologia rivoluzionaria, che aiuta a tagliare fuori alcuni operatori senza scrupoli che pescano in zone dove è illegale, che abbattono foreste vergini o schiavizzano i loro dipendenti”.

Il sistema sarà implementato tra i primi da “Austral Fisheries” su tutta la propria flotta proprio a partire da quest’anno. I prodotti tracciati con OpenSC saranno inoltre serviti al World economic forum di Dvos, il 24 gennaio.

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