IBSI: la blockchain al servizio dei cittadini e del sistema Italia

Al via il progetto Italian blockchain service infrastructure, promosso da AGiD in collaborazione con Cimea, Cai Piemonte, Enea, Inail, Infratel Italia, Inps, Politecnico di Milano, Poste Italiane, Rse, Gse, Sogei e Università di Cagliari allo scopo di realizzare un’infrastruttura nazionale fondata sulla tecnologia DLT. Obiettivo: mettere a disposizione tutte le potenzialità dell’architettura, rendendo più efficiente il rapporto tra i cittadini e i servizi della pubblica amministrazione

Pubblicato il 01 Mar 2021

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Mettere la blockchain a servizio del sistema Italia, realizzando una rete nazionale (la prima nel suo genere) che consenta di offrire servizi pubblici più efficienti, sviluppare modelli energeticamente sostenibili e addirittura contribuire alla lotta al cambiamento climatico. Sono gli obiettivi cui mira il progetto IBSI (Italian blockchain service infrastructure), promosso da Agenzia per l’Italia digitale (AGiD), Cimea, Cai Piemonte, Enea, Inail, Infratel Italia, Inps, Politecnico di Milano, Poste Italiane, Rse, Gse, Sogei e Università di Cagliari.

L’iniziativa punta a sperimentare la modalità di progettazione e sviluppo di un ecosistema basato su tecnologie di tipo Registri distribuiti (DLT), in linea con la Strategia europea che sta realizzando, con il contributo italiano, un’infrastruttura analoga nell’ambito della European blockchain partnership. La nuova rete, in questo quadro, dovrà operare in linea con i principi di protezione, integrità, interoperabilità e condivisione delle informazioni.

Approfondire le potenzialità della blockchain a supporto dei servizi ai cittadini

Il progetto IBSI nasce per promuovere la digitalizzazione del Paese e realizzare attività di ricerca e sviluppo sulle caratteristiche distintive della tecnologia blockchain, per approfondirne le potenzialità. Tra di esse, la gestione dei certificati pubblici in modo completamente digitale, il tracciamento della filiera del Made in Italy, lo sviluppo di modelli energeticamente sostenibili e rinnovabili per arrivare anche al supporto di soluzioni in rado di indirizzare una soluzione per il contrasto del climate change.

È inoltre previsto lo sviluppo, mediante ricorso alla simulazione dei dati, di applicazioni e utilizzi che possano contribuire a migliorare il rapporto con gli utenti dei servizi e, nel caso della PA, ad incrementare la semplificazione, la trasparenza, la sicurezza e l’efficacia delle interlocuzioni e dei servizi resi, nel rispetto di una user experience che si possa ispirare al concetto del “once-only principle”, ovvero di consentire a cittadini e imprese di fornire dati solo una volta quando interagiscono con le pubbliche amministrazioni.
Più nello specifico nell’ambito del progetto saranno analizzati casi d’uso per la certificazione dei titoli di studio, lo scambio di token rappresentativi di altri beni fisici, digitali e di diritti, la tracciabilità delle filiere produttive e delle supply chain, ma anche prototipi e progetti pilota per l’erogazione di servizi di interesse nazionale ai cittadini.

Il tema della blockchain, insieme a quello dell’Intelligenza Artificiale e dell’IoT, è all’ordine del giorno nell’agenda del Governo italiano: la realizzazione di una infrastruttura nazionale di blockchain è quindi essenziale per attuare un ruolo e una presenza italiana, sempre più propositiva, in sinergia con l’analoga infrastruttura tecnologica europea.

Immagine fornita da Shutterstock

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