Mining criptovalute e bitcoin: cos’è, come farlo (cloud e non) e guadagni

Come si arriva alla creazione e alla emissione di una cryptocurrency, il ruolo dei miners e la remunerazione che nel caso della Blockchain Bitcoin prevede la risoluzione di una complessa Proof of Work

Pubblicato il 13 Set 2022

mining blockchain

Le criptovalute sono monete virtuali, termine che indica delle valute digitali esistenti solo all’interno della rete e che hanno stravolto il mondo economico moderno. Non solo possono oggi essere impiegate negli scambi commerciali, ma la loro introduzione è strettamente connessa con una serie di innovazioni tecnologiche. Nella fattispecie le cryptocurrency sono strettamente legate alle logiche di funzionamento delle blockchain che le generano e le sostengono.

Cos’è il mining di criptovalute (Bitcoin, etc.)

Per spiegare cos’è e come funziona il mining nelle blockchain occorre dire prima di tutto che si tratta di una operazione che sta alla base della capacità della blockchain di garantire una altrimenti non raggiungibile sicurezza. E si tratta di una sicurezza che non dipende da un ente centrale bensì da tutti gli attori o nodi della blockchain.

Il processo di mining serve per validare nuove transazioni e per registrarle sul ledger della blockchain. Il processo (nel caso della Blockchain Bitcoin) si chiama Proof of Work e ha lo scopo di generare un nuovo blocco nel senso della struttura che contiene tutte le transazioni. Questa operazione nella blockchain di Bitcoin avviene ogni 10 minuti. In altre blockchain, con processi di altro tipo ma con la stessa finalità, avviene con tempi inferiori.

Come avviene in mining? I “minatori” competono tra loro nella risoluzione di un difficile problema matematico che è basato su un algoritmo cryptografico hash. Con la soluzione si raggiunge appunto il Proof of Work, e con la Prova di Lavoro che chiede ai minatori tempo tante risorse in termini di potenza di calcolo e di energia si arriva alla conferma delle transazioni contenute nel blocco. La conferma delle transazioni permettono la creazione del blocco e la remunerazione che nel mondo Bitcoin è espressa in Bitcoin. Il minatore che ha conseguito l’obiettivo riceve la cryptocurrency nel proprio wallet nel momento in cui risolve il problema matematico.

Ma il premio per questa prova di lavoro non è solo in cryptocurrency, può essere anche in forma di percentuale sulle transazioni che vengono confermate. Fare mining significa affrontare una serie di problemi finanziari (legati al costo dell’energia e non solo) e ambientali.

Il mining come sfida e come completamento di una procedura

Il termine mining compare in contemporanea con le criptomonete e può essere tradotto con la parola estrarre, sottolineando come sia un processo, di natura digitale, attraverso il quale si possono ottenere le criptovalute. Il mining non è la creazione di denaro attraverso le monete digitali, ma una complicata procedura di verifica che viene generata sfruttando la potenza di calcolo di un computer o di particolari strumenti finalizzati a questo scopo.

L’estrazione di criptomonete deve essere considerata come parte integrante della tecnologia delle monete digitali, dato che senza questa procedura non si avrebbe il completamento dei processi che sono alla base delle criptomonete.

La sua storia è connessa alla caratteristica di base delle monete virtuali: la decentralizzazione. Nel momento in cui si ipotizzò la distribuzione di questa nuova forma di valuta, nacque anche il problema di creare un sistema di generazione della moneta stessa che fosse al contempo sicuro e che non si concentrasse in un unico server. La soluzione è stata quella di elargire Bitcoin e criptomonete a quei soggetti, che vengono chiamati miner, che contribuiscono al funzionamento del sistema attraverso il mining.

Come funziona esattamente il mining e come farlo

Ma come funziona la creazione di criptovalute? È importante considerare che dato che si parla di monete digitali alla base del funzionamento di questo sistema vi è una tecnologia specifica che prende il nome di blockchain. Nel momento in cui si compie una transazione utilizzando le criptovalute, la rete memorizza questa attività all’interno di una serie di blocchi che sono creati da una catena di computer. Per verificare la procedura sarà necessario che questa catena venga chiusa.

La chiave necessaria a permettere il completamento dell’operazione è composta da un valore numerico casuale chiamato “Nonce” e un codice alfanumerico definito hash il quale chiude un blocco sigillandolo. Questo sistema permette di completare la catena rendendo ogni transazione al contempo unica e sicura. Infatti per modificare la singola operazione si dovrebbe entrare in ogni blocco e alterare i singoli computer che ne fanno parte nello stesso momento.

Il processo di estrazione delle criptomonete si basa quindi su una vera e propria ricerca dato che il miner, utilizzando un computer e una potenza di calcolo molto elevata, cercherà di trovare un algoritmo di risoluzione, inteso come un procedimento che prevede la creazione delle eventuali soluzioni che condurranno alla stringa hash corretta. La difficoltà è che non solo nella creazione dell’hash vengono aggiunti una serie di numeri ma a questo si somma anche il valore dell’hash della catena di blocchi precedente.

Tecnicamente il computer riceve un’informazione numerica da un altro sistema o dalla rete e attraverso milioni di calcoli, effettuati in un secondo, elabora la probabile soluzione che riconduce all’hash che verificare l’operazione.

Le remunerazione del miner e il ruolo della potenza di calcolo

Nel momento in cui questa viene trovata, il server confermerà l’approvazione. In questo caso non solo il blocco sarà definitivamente chiuso, ma al miner verrà concesso quindi un certo numero di criptomonete come contributo al funzionamento del sistema. Il mining alla fine si traduce in una serie di calcoli che si basano sui principi statistici, dato che ogni hashing può essere il tentativo giusto al fine di chiudere il blocco.

Nei momenti iniziali, l’estrazione di criptomonete era un’operazione più semplice dato che il sistema stesso aveva necessità di potenza di calcolo al fine di mantenere in essere le transazioni in rete.

Oggi le criptomonete sono diventate una realtà ben definita e sono sempre di più le persone che si avvicinano al mining, rendendo questo processo più complesso con un aumento delle difficoltà nel riuscire a trovare l’hash corretto e una diretta diminuzione dei guadagni. Comprendere le singole fasi del mining e come sia possibile effettuarlo è importante al fine di poter valutare se considerare l’attività di miner come un valido investimento.

Le fasi del mining: stabilire un obiettivo e la criptovaluta

Se si ha intenzione di operare con le criptovalute attraverso il mining, il primo aspetto da considerare è il motivo per cui si decide di acquisire il ruolo di miner e dedicarsi al processo di estrazione. Il mining di criptovalute può essere una fonte di guadagno, ma prevede del tempo da dedicare e delle risorse economiche da impiegare in attrezzature tecnologiche e in consumi energetici.

Per questo può essere considerato sia una fonte di sostentamento che, se si crede all’idea alla base della creazione delle monete virtuali, un investimento a lungo termine.

Inoltre è importante considerare quale sia la criptomoneta che si vuole sottoporre al processo di mining. Non basta infatti creare un computer per dedicarsi all’estrazione, ma è fondamentale predisporre quello più adatto alla moneta virtuale scelta. Infatti se si vuole ricercare l’hashing di un Bitcoin il processo richiederà potenza di calcolo molto elevata e l’utilizzo di particolari dispositivi molto diversi da quelli necessari per minare criptomonete come Ethereum e Litecoin.

Infine è importante aggiornarsi continuamente sulle notizie e l’immissione in rete di nuove tipologie di monete in modo da poter entrare in un mercato con poca concorrenza e avere l’opportunità di un ritorno del proprio investimento immediato.

Predisporre le attrezzature necessarie

Una volta che si sceglie di voler intraprendere la strada del mining sarà necessario predisporre le attrezzature e gli strumenti necessari al fine di poter operare come miner. Di seguito elenchiamo i principali elementi che sono alla base del processo di estrazione:

Computer e hardware

L’hardware di un computer è un elemento fondamentale per il mining dato che svolgere l’attività di calcolo 24h su 24h sette giorni su sette, elaborando i possibili tentativi di trovare l’hash corretto e chiudere il blocco. Nei primi anni di uscita dei Bitcoin e delle altre monete virtuali, era sufficiente impiegare anche il computer di casa, ma oggi a seconda della tipologia di moneta sarà necessario predisporre degli strumenti che siano preformanti e che abbiano una potenza di calcolo elevata. È importante considerare che questo strumento impiegherà tutta la sua potenza di elaborazione per i calcoli del mining, per questo è consigliabile predisporre un apparecchio che sia prettamente dedicato a questo scopo.

Fonte energetica e linea internet

Altri due fattori essenziali per il processo di mining sono la disponibilità di una rete elettrica per far funzionare il computer e una linea internet. L’elaborazione di calcolo richiesto per il mining prevede infatti l’aggiunta di hardware come per esempio schede grafiche e microchip che consumano molta energia in maniera continuata e costante. Per questo al fine di avere un investimento vantaggioso sarà importante valutare la tipologia di contratto con la rete elettrica. Inoltre è obbligatorio un collegamento con il web attraverso una linea internet che sia a banda larga e che funzioni in modo regolare.

Cryptographic hash software

Per effettuare il mining sarà necessario istallare sul computer un software specifico che sia dedicato alla ricerca della stringa alfanumerica hash giusta. La scelta non è semplice, dato che per ogni criptomoneta sarà necessario adottare il Cryptographic hash software che corrisponda alla tipologia di algoritmo che si sta cercando.

Exchange e portafoglio digitale

Sarà importante aprire un wallet bitcoin (o di altre criptovalute) in cui contenere le criptomonete e impiegarle per eventuali transazioni. Una delle caratteristiche principali delle criptomonete è quella di non poterle materialmente ottenere, dato che esistono solo all’interno del sistema di blocchi.

Un wallet ha la funzione di registrare il codice di riferimento a cui è collegato il possesso di un Bitcoin o altra forma di criptomoneta. Al suo interno quindi si evidenzierà un indirizzo che corrisponde alla chiusura del blocco. Infine se si vuole trasformare la criptomoneta in valuta FIAT, sarà necessario iscriversi a una piattaforma di Exchange da impiegare anche se si vuole trasformare la criptovaluta ottenuta attraverso il mining in un’altra valuta digitale.

Come fare il mining di criptovalute: le strategie percorribili

Il ruolo del miner all’interno del sistema delle criptomonete assume un ruolo determinante, per questo negli anni sono sempre di più i soggetti che hanno deciso di investire in questa forma di operazione con le criptovalute. Le strategie da impiegare sono principalmente tre:

Il mining in prima persona

Sarà possibile affrontare il processo di estrazione delle criptomonete e quindi di verifica dei singoli blocchi direttamente in prima persona creando un computer che abbia hardware e software adatti. Per fare ciò sarà necessario ideare delle macchine che siano altamente preformanti con un consumo energetico di un certo rilievo.

È importante non sottovalutare l’investimento iniziale. Se si vuole guadagnare attraverso il mining sarà necessario operare con gli strumenti tecnologici più avanzati come sono i nuovi circuiti integrati come gli ASICS, acronimo che identifica l’Application Specific Integrated Circuit, ovvero dei microchip che sono stati ideati al fine di potenziare la velocità di calcolo di ogni computer ed eseguire un algoritmo di hashing il più rapidamente possibile.

In base al numero di ASICS presenti nel sistema, si avrà una capacità di calcolare la hash di un blocco generando quindi profitto. A questo ovviamente si deve sottrarre il costo energetico, quello della linea internet, la manutenzione e l’investimento iniziale dell’acquisto dei dispositivi.

Il mining pool

Con la presenza di un maggior numero di miner sulla rete, le difficoltà create dal sistema per il mining sono aumentate, determinando una crescita esponenziale e continua di hardware che permettessero di avere capacità di calcolo sempre maggiori.

In questa prospettiva si sono sviluppati i mining pool, ovvero dei gruppi di persone che decidono di condividere la potenza di calcolo dei singoli computer al fine di collaborare a generare una capacità di mining maggiore.

Entrare in questi gruppi può essere molto conveniente, dato che si uniscono le relative forze al fine di poter collaborare alla soluzione dell’algoritmo richiesto alla chiusura del blocco. Il guadagno viene diviso in base all’hashrate generato dal proprio hardware e dal tempo trascorso nella pool.

Il mining in rete attraverso il cloud

Lo svilupparsi delle tecnologie digitali e dei sistemi cloud ha influenzato anche il mining permettendo di impiegare la condivisione di rete al fine di avere una potenza di calcolo maggiore come vedremo nel paragrafo specifico.

Mining di Bitcoin, schede grafiche e consumi energetici

La prima forma di mining di criptovalute è stato quello del Bitcoin iniziato nel 2009 e che prevedeva l’utilizzo di CPU dei computer casalinghi. La potenza di calcolo era levata, ma bastava comunque uno strumento che lavorasse ininterrottamente. La crescita del numero di Bitcoin del loro valore e delle transazioni, ha portato a un aumento delle difficoltà nel riuscire a trovare l’hash corretto per chiudere la blockchain, richiedendo delle potenzialità di calcolo maggiori.

Si è avuto così il passaggio dalle CPU alle unità di elaborazione grafica definite GPU. L’acronimo sta ad indicare la graphics processing unit, un sistema più flessibile per l’elaborazione del mining, dato che è il chip della scheda grafica ad eseguire i calcoli necessari per l’algoritmo. Queste schede hanno elaborazione di calcoli molto elevati dato che sono state create al fine di supportare la grafica in 3d dei giochi. I miner le hanno applicate al fine di poter minare il Bitcoin e le monete digitali in cui non erano previsti le creazioni di microchip specifici come gli ASIC, come l’Ethereum.

L’impiego di GPU e ASICS hanno una serie di svantaggi. In primo luogo con l’aumento delle difficoltà di elaborazione dei dati vi è un netto incremento di hardware all’interno dei computer con un costante investimento da parte del miner al fine di poter essere competitivo nell’estrazione del Bitcoin. Inoltre l’impiego di questi dispositivi determina un consumo energetico molto elevato in numeri di Watts/GH, con la produzione di rumore, e anche molto calore che necessita di sistemi di raffreddamento che aumentano il consumo. Infine si deve considerare la manutenzione di tali strumenti e il continuo aggiornamento.

Conviene minare con i Bitcoin oggi? Si può guadagnare davvero con il mining? Stato dell’arte in Italia e nel mondo

Il valore dei Bitcoin continua a crescere rendendo questa criptovaluta molto interessante per gli investitori. Il numero di miner che si sono specializzati nel processo continua ad aumentare ma stabilire se possa essere considerata un’attività proficua e se conviene estrarre Bitcoin al giorno oggi non è qualcosa di semplice dato che si devono prendere in considerazioni differenti realtà.

In primo luogo si deve valutare che la potenza di calcolo per l’estrazione dell’hash è aumentata con difficoltà superiori rispetto ai primi anni, limitando i guadagni se non si hanno strumenti adatti e concorrenziali.

In secondo luogo si deve considerare la nascita in Italia e nel mondo di aziende che si sono specializzate nel mining di criptovalute, vendendo le loro infrastrutture in modo da offrire un contributo alla potenza di calcolo necessario alla chiusura di un blocco riducendo ancora di più i guadagni di coloro che praticano l’estrazione delle criptomonete.

In quest’ottica l’evoluzione da parte di un miner per poter ottenere un guadagno dal mining di Bitcoin, è possibile attraverso le nuove tecnologie e l’impiego delle realtà previste dalla rete come il cloud mining.

In ogni caso, per un principiante che vuole addentrarsi nel mondo dei Bitcoin e delle criptomonete, probabilmente la soluzione più veloce è semplice è quella di acquistare Bitcoin direttamente dai vari exchange disponibili online.

Per il mining il numero di bitcoin per ogni blocco diminuisce nel tempo

Nel caso della Blockchain Bitcoin la quantità di Bitcoin diminuisce ogni 4 anni che in termini di blocchi corrisponde a 210.000 unità. Guardando al futuro attoro al 2140 quando saranno creati i 21 milioni di bitcoin previsti non verranno generate altre criptocurrency e da quel momento i minatori riceveranno solo un premio commisurato alle transazioni confermate.

Esiste poi una proporzione tra la quantità di bitcoin creati e il premio relativo alle transazioni, Così come i bitcoin sono in diminuzione programmata così in proprozione inversa aumentano i premi legati alle transazioni. In particolare la quantità di bitcoin previsti per la creazione di ogni blocco si dimezza ogni 210.000 blocchi.

Cos’è il cloud mining: maniera alternativa di minare criptovalute senza utilizzare il computer di casa

Oggi la soluzione che può essere considerata valida e al contempo realistica è quindi il cloud mining. Il sistema cloud è una realtà che viene impiegata in diverse applicazioni della vita quotidiana e che ci permette di condividere dati come documenti, video e foto attraverso la rete. Il cloud mining combina il concetto di estrazione delle criptovalute con quello del sistema di condivisione di rete attraverso il cloud. Il procedimento viene anche definito con il termine di cloud hashing e permette quindi a un miner di acquistare l’accesso ai calcoli che sono effettuati in remoto in un data center di proprietà di una società che offre la potenza di calcolo necessaria grazie a investimenti in hardware, condividendola con i suoi potenziali clienti.

I vantaggi principali di questo sistema sono quelli di poter impiegare la rete al fine di procedere al mining di criptovalute senza dover predisporre l’hardware necessario e installare i software richiesti. Inoltre si riduce il consumo di energia e l’investimento iniziale che sarà solo relativo al costo del provider scelto e della tipologia di servizio di cloud mining richiesto, la produzione di rumore e calore e ovviamente l’adeguamento dei sistemi.

Il cloud mining può essere un utile strumento per continuare l’attività di miner senza dover utilizzare un computer di casa.
Ma prevede anche una serie di valutazioni che devono essere poste in evidenza. In primo luogo i profitti che si ottengono sono più bassi a causa del sistema di condivisione. Inoltre possono esserci delle frodi dato che non si possono controllare i provider i software relativi al cloud mining. Infine spesso i contratti contengono clausole in base ai quali il servizio di mining su una particolare criptovaluta si interrompe se il valore della moneta virtuale scende al di sotto di un certo prezzo, determinando così un mancato guadagno.

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