Il mercato energetico ha la Blockchain nei suoi sviluppi futuri

Da un’indagine condotta in Germania dai manager del mercato energy emergono importanti opportunità di utilizzo della Blockchain, sia per efficientare i flussi, sia nel trading

Pubblicato il 06 Lug 2017

blockchain energy

Che la Blockchain stia diventando sempre più pervasiva in settori diversi da quello tradizionale del finance è un dato di fatto.

E prova ne è un recente studio pubblicato dalla Deutsche Energie-Agentur GmbH (dena), l’agenzia tedesca per l’energia, e la European School of Management and Technology (ESMT Berlin) di Berlino, condotto presso executive del comparto energy, con l’obiettivo per l’appunto di approfondire le loro visioni in merito al ruolo della blockchain in questo settore specifico.

Dallo studio, consultabile in forma integrale a questo indirizzo, emerge che oltre la metà dei 70 rispondenti coinvolti hanno già in corso sperimentazioni con la Blockchain o per lo meno hanno in mente di farlo a breve.
Il 21 per cento è convinto che possa essere considerata un vero “game changer” per l’industria energetica, un buon 60 per cento si aspetta interessanti sviluppi e un più contenuto 14 per cento guarda invece ad applicazioni di nicchia.

Quali use case per la Blockchain nel mercato energy

Gli use case evidenziati riguardano, per oltre la metà dei rispondenti, l’ottimizzazione dei processi e toccano dunque fatturazione, attività di vendita e marketing, metering, mobility, gestione dei grid.
Importante anche il numero di rispondenti che hanno indicato come use case le piattaforme di trading, in particolare in ambito peer-to-peer e generazione decentralizzata dell’energia.

Per tutti, comunque, il tema è di stretta attualità: il timore è che sia la Germania, sia l’Unione Europea rallentino, perdendo il passo in una logica di competitività globale.
Critico sarebbe il lancio in tempi brevi di nuovi prototipi, così da consentire sia una verifica più puntuale della tecnologia, sia il coinvolgimento di un numero più elevato di utenti, che aiuterebbe nella costruzione di una massa critica intorno a questo tema.

Ulteriori timori riguardano gli aspetti regolamentari, che al momento non sembrano coprire tutti gli ambiti di applicazione della Blockchain, e quelli legati ai costi: in particolare, gli interpellati hanno sottolineato come, laddove altre soluzioni digitali già esistono, Blockchain debba riuscire a essere competitiva non solo nell’efficientamento dei processi ma anche nei costi.

In compenso, ci sono alcuni settori nuovi, ad esempio quello della fatturazione dei costi di ricarica dei veicoli elettrici, nei quali la Blockchain si sta mostrando scelta d’elezione fin nella fase iniziale.

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