VMworld Us 2018, occhi puntati su blockchain e IoT

All’evento in corso a Las Vegas il gigante della virtualizzazione presenta il codice che consentirà la creazione di software basati sulla blockchain, con l’attenzione puntata all’abbassamento di consumi energetici. E sull’Internet of things è in arrivo la versione 2.0 del VMware Pulse IoT center

Pubblicato il 29 Ago 2018

Screen Shot 2018-08-29 at 12.22.49 PM

Favorire la diffusione della tecnologia blockchain limitandone i consumi energetici, e puntare sull’IoT e sulla sua diffusione con una suite rinnovata per il controllo degli oggetti connessi alla rete. Sono i due annunci principali arrivati nella seconda giornata di VMworld Us 2018, in corso a Las Vegas fino al 30 agosto. 

Tra gli annunci più importanti, quindi, il “Project Concord”, un codice open source con licenza Apache 2.0, e lo ha pubblicato sulla piattaforma per sviluppatori GItHub per sottoporlo a tutte le analisi e le revisioni del caso. Servirà, nelle intenzioni di VMware, a dare vita a nuovi software basati sulla blockchain. Tra i principi che hanno ispirato la creazione i questo codice, secondo le prime informazioni, ci sarebbe anche la volontà di arrivare a una soluzione che sia in grado di contenere i consumi energetici della blockchain, e che da questo punto di vista potrebbe essere utile anche per applicazioni su scala industriale. 

Durante la manifestazione VMware ha inoltre annunciato l’arrivo di una versione 2.0 del proprio VMware Pulse IoT Center, la suite nata per monitorare e gestire gli oggetti connessi tramite l’Internet of things, in grado di funzionare sia on-premises sia sul cloud in modalità software-as-a-service. La nuova release consente, tra le altre cose, di inserire nuovi firmare nelle porte di accesso dei sistemi IoT, mettendo a disposizione degli utenti un controllo, un monitoraggio e una pianificazione più precisa delle attività dei device.

Con il Project Dimensioni, inoltre, VMware prova a estendere le caratteristiche del Cloud nei data center on-premise, con la possibilità di controllare, gestire, monitorare, riparare da remoto i server che si trovano nelle sedi dei clienti. Con il “Project Magna”, infine, VMware guarda allo sviluppo di un software di machine learning per ottimizzare  le reti di data center, rendendo il loro design il più possibile funzionale ai flussi di lavoro e ai sistemi che ospitano.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 5