Cosa può fare la Blockchain per la Smart Energy, per lo Smart Metering e per l’IoT

Un interessante servizio di AgendaDigitale.eu sul tema della gestione del controllo dei consumi energetici basati su progetti che uniscono Internet of Things, smart metering e Blockchain

Pubblicato il 19 Nov 2017

blockchain energy

Che ruolo può avere la tecnologia Blockchain per favorire lo sviluppo di soluzioni per la Smart Energy, per lo Smart metering e per l’Internet of Things più in generale? È possibile prevedere smart meter integrati virtuali in grado di raccogliere i dati di consumo di tutte le principali fonti di approvvigionamento.  Ne parla su AgendaDigitale.eu Francesco Pirro, dirigente AgID responsabile area innovazione della PA: oltre alla comunicazione dei dati, osserva nel servizio, gli strumenti dello Smart Metering dovrebbero […] consentire telecontrollo e diagnostica al distributore e telelettura al cliente ed essere abilitati a una nuova funzione di smart contract con registrazione Blockchain». Con l’integrazione nell’ecosistema energetico dell’IoT e della Blockchain, sarebbe possibile introdurre degli elementi di flessibilità per i profili di consumo di energia elettrica, senza dover necessariamente modificare le attuali forme contrattuali. In questo scenario, si potrebbe prevedere l’utilizzo di una terza parte fidata (nella forma di TTP, Trusted Thirdy Party) per verificare e certificare le misure di consumo: un soggetto pubblico, o controllato da un ente pubblico come, per esempio, l’Acquirente Unico. L’impresa distributrice potrà (o meno) continuare a farsi carico della gestione del firmware/software e delle funzioni diagnostiche, mentre la TTP potrà occuparsi, in modo automatico, della la raccolta delle misure certificate.

Smart Meter e IoT integrati con la Blockchain

L’ipotesi di base, dunque, è che gli smart meter integrati possano essere connessi tra loro, oltre che al distributore o alla TTP, e agire come nodi intelligenti di una rete. Qual è lo schema di funzionamento della tecnologia ipotizzata? Il servizio pubblicato da AgendaDigitale.eu che vi invitiamo a leggere integralmente qui sottolinea che gli smart meter inoltrano le richieste cifrate di maggior potenza temporanea ai nodi attivi in rete attraverso una Blockchain su protocollo NB-IoT. Tutti i nodi che, durante il range temporale richiesto, rilevano o prevedono un sottoutilizzo della potenza necessaria all’impianto che regolano potranno rispondere. Il nodo ricevente l’approvazione (Dx) e il/i nodi offerenti (Ox) attraverso lo smart contract comunicano al proprio distributore i risultati della transazione, attivando la disponibilità e permettendo all’utente di utilizzare la potenza richiesta.
L’intero passaggio sarà registrato nel Ledger secondo le regole basate sulla Blockchain. Sulla bolletta dei nodi riceventi si presenterà un incremento del costo proporzionale al surplus di energia consumata e alla potenza richiesta, mentre su quella dei nodi offerenti figurerà una riduzione corrispondente alla quantità di potenza cui si è rinunciato temporaneamente. A questa stessa rete saranno connessi anche diversi distributori e la terza parte (per esempio l’Acquirente Unico) che svolge il ruolo di una camera di compensazione (WEG ROOM: Water-Energy-Gas) trasmettendo i risultati alla TTP che a sua volta invia i dati economici ai distributori per la gestione dei pagamenti digitali tramite l’addebito/accredito in bolletta.

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