Anche la Lombardia avrà una propria Blockchain?

Un progetto di legge presentato in Regione Lombardia dal consigliere regionale Marco Degli Angeli (M5S) punta alla creazione di una piattaforma digitale aperta, a supporto delle eccellenze agroalimentari della regione in una logica di trasparenza, sicurezza e fiducia.

Pubblicato il 13 Gen 2019

Lombardia mappa

Utilizzare la Blockchain per la tracciabilità e la rintracciabilità della filiera agroalimentare.
È questo l’obiettivo di un progetto di legge presentato in Regione Lombardia dal consigliere regionale Marco Degli Angeli (M5S).
L’idea è quella di dar vita a una piattaforma digitale aperta, a supporto delle eccellenze agroalimentari della regione in una logica di trasparenza, sicurezza e fiducia.
Sulle tematiche della tracciabilità e della rintracciabilità si gioca infatti la competitività dei prodotti regionali, che dunque acquisiscono maggiore riconoscibilità, e maggiore fiducia da parte dei consumatori, rassicurati anche rispetto alla veridicità di denominazioni bio o chilometro zero.

Dal programma Nazionale a quello della Lombardia

La proposta di legge prende il via in seguito all’adesione da parte del Governo Nazionale alla partnership europea sulla blockchain (European Blockchain Partnership – EBP) e che vede Degli Angeli sollecitare il Consiglio Regionale tenendo conto delle peculiarità della tecnologia stessa.
Nel testo si sottolinea infatti come la Blockchain al servizio della supply chain  sia uno strumento in grado di garantire la migliore tracciabilità alimentare, stabilendo “una situazione di Fiducia, di Trust, che dia chiare garanzie a tutti gli attori della filiera in merito alla qualità del lavoro svolto e al rispetto delle regole”.
Sottolineano le esperienze già in corso nel Regno Unito per la gestione della filiera del pesce o in Italia sulla tracciabilità del vino, sottolineando come al progetto potrebbero e dovrebbero partecipare produttori, fabbricanti, vale a dire rappresentanti dell’industria della trasformazione, registratori, ovvero enti pubblici o privati che rilasciano identità uniche agli attori, e ancora organizzatori, che stabiliscono a quali condizioni si ottiene un certificato, certificatori e consumatori.

Degli Angeli sottolinea come analoghe richieste siano state presentate in Piemonte e in Sicilia, a dimostrazione della stretta attualità del tema, come la Lombardia già l’estate scorsa abbia promosso un Hackaton, nel quale uno dei focus specifici era rappresentato proprio dalla blockchain e infine come nel Documento di Economia e Finanza si previsto l’utilizzo della Blockchain “che consentirà la riconoscibilità e la tracciabilità dei prodotti Made in Italy, oltre alla disintermediazione attraverso gli smart contract’.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 5