Come la blockchain può tutelare il made in Italy

La tecnologia blockchain possiede una serie di caratteristiche intrinseche che le consentono di tracciare in maniera sicura e immutabile le transazioni che si effettuano lungo una determinata filiera, può quindi tutelare la qualità dei prodotti made in Italy

Pubblicato il 23 Nov 2020

blockchain made in Italy

Le tecnologie e i processi informatici finora adottati non hanno fornito né la completa trasparenza sui processi dell’intera catena di approvvigionamento, né in maniera esaustiva la garanzia che operatori e consumatori richiedono riguardo l’origine o la provenienza delle produzioni. Tema molto sentito per i processi di gestione della logistica e dei trasporti spesso gestiti tramite canali non automatizzati come telefono, e-mail, fax e altri, basati su documentazione cartacea, impossibilità di verifica istantanea, a tutto questo si aggiunge la mancata connessione tra le imprese e non esiste ancora un framework totalmente condiviso per la gestione digitale di questi processi.  La tecnologia blockchain, come è noto, possiede una serie di caratteristiche intrinseche che le consentono di tracciare in maniera sicura e immutabile le transazioni che si effettuano lungo una determinata filiera, e questo senza la necessità di un soggetto intermediario cui attribuire compiti di gestione e certificazione delle transazioni. Una tecnologia che non ha bisogno di servizi fiduciari centralizzati o di intermediari che svolgano il ruolo di garanti tra le parti (trustless). La blockchain può quindi essere efficacemente utilizzata per la tutela dei prodotti made in Italy.

Una soluzione per la tracciabilità dei prodotti made in Italy

Una azienda che consente la verifica dell’autenticità di un documento o prodotto fisico attraverso un segno grafico (adesivo antitampering) ViSeQR®, validato in blockchain grazie alla partnership con l’azienda londinese Own Your Business ltd è ViDiTrust, nata come spin off dell’Università di Siena, ex startup innovativa e oggi scale up.

La qualità della tecnologia a marchio ViDiTrust è testimoniata dalle competenze dei soci fondatori e del team: una forte componente di ricerca, riguardante l’elaborazione e la protezione dell’informazione visiva, rappresentata da Mauro Barni, presidente del Comitato Scientifico, da Giacomo Cancelli (CEO) e Marco Cappellini (presidente).

Mauro Barni, delegato alla Ricerca dell’’Università di Siena, cofondatore e Direttore Scientifico di ViDiTrust, è stato indicato al 20° posto tra i primi 1000 scienziati italiani nel campo dell’#Informatica e dell’#Elettronica dal prestigioso Guide2Research.

ViDiTrust ha effettuato un lungo percorso di ricerca e sviluppo, riconosciuto anche da un iniziale cofinanziamento del Ministero della Ricerca per spin-off universitari, che si è concretizzato in un brevetto italiano, esteso e già riconosciuto in USA, Cina ed Europa, che consente la modellazione dei processi di stampa offset. Tali processi hanno una sorta di “firma intrinseca”, di DNA, che ViDiTrust riesce a modellare grazie alla ricerca suddetta.

La tecnologia ViSeQR®, interamente sviluppata dall’azienda e basata su detto brevetto, è estremamente innovativa e consente di poter verificare la veridicità del documento in esame (biglietto da visita, carta intestata, etichetta…) attraverso la app ViSeQR®, scaricabile gratuitamente dall’Android Store e dall’Apple Store, che va a verificare in pochi secondi se il ViSeQR® in esame è riconducibile a detto DNA, e quindi vero, oppure non è con certezza associabile a detto DNA. In questo ultimo caso il ViSeQR®  in esame viene evidenziato come di dubbia provenienza.

ViSeQR® è costituito da un codice bidimensionale (QRcode) disposto all’interno di una cornice quadrata (è questa area che “trasporta” il DNA del processo che ha generato quella stampa). ViSeQR® (dimensioni pari a 20 mm x 20 mm) è quindi costituito da due parti:

  • il codice QR: contiene un codice, ad esempio un indirizzo Internet.
  • La cornice colorata: la cornice è la parte di ViSeQR® che consente di dimostrare l’autenticità del prodotto in esame. Non può essere un colore primario puro, ovvero non C puro, M puro…).

ViSeQR® è la versione 2.0 del codice QR. Laddove il normale codice QR è immediatamente copiabile, ViSeQR® assicura invece un servizio di autenticità basato sul fatto che ogni dispositivo di stampa ha un DNA. In questo modo è possibile creare un legame fra l’oggetto sul quale viene stampato il ViSeQR® e la stampante che lo ha generato, senza l’utilizzo di inchiostri speciali, filigrane, ecc. . La tecnologia è continuamente migliorata anche attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale, grazie all’apprendimento continuo basato sulle verifiche fatte dagli utenti attraverso la app ViSeQR®.

ViSeQR® rappresenta quindi un ottimo strumento per tutelare le aziende, a protezione dell’immagine del brand, e i consumatori a protezione dall’acquisto di prodotti non autentici. Può essere un supporto eccezionale per le operazioni di tracciabilità e inoltre, essendo verificabile da smartphone, diventa un potentissimo strumento di marketing.

Grazie all’unione di due tecnologie innovative ViSeQR® e blockchain è possibile proteggere un prodotto, creare tracciabilità, trasparenza e verificabilità.

L’applicazione del segno grafico composto dal Fingerprint e Qr-Code validato in blockchain, applicato sul prodotto, permette la difesa alla contraffazione, garantendo trasparenza e verificabilità da parte dell’utente tramite il proprio smartphone.

Gli attributi propri della blockchain

Ricordiamo quali sono gli attributi propri della tecnologia blockchain che rendono possibile lo scenario sopraesposto a tutela del marchio made in Italy:

Disponibilità: la blockchain è condivisa, aggiornata a ogni transazione e resa disponibile ai partecipanti in tempo reale.

Sicurezza e privacy: la segregazione degli accessi e le tecniche di crittografia implementate impediscono l’accesso non autorizzato alla rete e assicurano che i partecipanti siano coloro che affermano di essere. Inoltre, tecniche di partizionamento dei dati possono essere impiegate per dare visibilità solo delle informazioni per cui ciascun partecipante dispone di autorizzazione.

Consenso: affinché una transazione sia valida, tutti i partecipanti al network devono concordare sulla sua validità. Questo avviene tramite algoritmi di consenso che implementano i requisiti contenuti negli smart contract che regolano le interazioni tra attori. L’esistenza del consenso su una transazione permette di instaurare anche un clima di fiducia tra le parti. Ad esempio, si potrebbe garantire che i certificati di ispezione siano autentici, in quanto una volta caricati e resi visibili a tutti sulla rete, non sarà più possibile modificarli o falsificarli.

Trasparenza e controllo: i partecipanti a una transazione hanno accesso agli stessi record, possono convalidare le transazioni e verificare identità o proprietà senza l’intervento di terze parti.

Provenienza: le catene di blocchi informativi possono essere ripercorse a ritroso, dall’ultimo blocco aggiunto fino al primo, consentendo quindi

di identificare la provenienza degli asset e la loro storia completa. Questo permette di contrastare eventuali fenomeni di contraffazione delle merci, valorizzando la qualità dei prodotti realizzati.

Immutabilità: nessun partecipante può modificare una transazione dopo che è stata registrata. Se si commette un errore, è necessario utilizzare una nuova transazione per correggerlo. Così facendo, entrambe le transazioni rimarranno visibili, garantendo l’esistenza di una Ground Truth – “base di verità” – in caso di disputa tra le parti.

Inappellabilità (finalità): le transazioni eseguite sono definitive e non possono essere contestate, in quanto ognuna di esse è considerata come l’invocazione delle regole di un contratto (termini e condizioni) realizzate in codice informatico (smart contract) e condiviso dalle parti.

Flessibilità: dato che le regole di business e le condizioni contrattuali possono essere definite direttamente sulla piattaforma, esse possono evolvere al trasformarsi dei processi di business che supportano.

In molte filiere tutto questo non basta, o meglio bisogna legare a un processo fisico il digitale e garantire che la merce e il processo digitale siano riconducibili e verificabili.

Conclusioni

Oggi più che mai la lotta alla contraffazione e sostegno alla competitività delle imprese sembra essere realizzabile grazie all’adozione delle nuove tecnologie, integrate all’interno dei processi tradizionali, fisici e digitali, abbattendo tutte quelle barriere che hanno permesso alla contraffazione un grande libertà e facilità nel danneggiare prodotti, aziende e il loro business. La blockchain rappresenta in questo un baluardo a difesa del made in Italy.

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