Gli smart contract diventano “semantici”: Kirik si prepara per l’ICO

Un team di scienziati russi mette a punto uno strumento di nuova generazione articolato su un sistema di intelligenza artificiale che si basa su programmazione e simulazione semantica. In estate l’initial coin offering: obiettivo 35 milioni di euro [...]
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A dare vita al progetto degli smart contract di nuova generazione basati sulla programmazione e simulazione semantica è stato un team di scienziati Russi, guidati da  Sergey Goncharov e Yuri Yershov, membri dell’Accademia russa delle scienze, e Dmitri Sviridenko per l’accademia ucraina delle scienze., impegnati a studiare soluzioni di intelligenza artificiale 2.0 applicabili nel campo dei registri decentrati (distributed ledger) e degli smart contracts.

La novità di questo progetto sta nel fatto che i contratti semantici non sono agganciati a un singolo sistema blockchain, ma si muovono agganciandosi a diversi sistemi che possono essere ad esempio quelli di Bitcoin o Ethereum.

Gestire contratti con Kirik

Ogni contratto sarà creato utilizzando un editor visuale a disposizione dei professionisti, con la nascita di figure specializzate in questo settore, che la proposta agli investitori del progetto Kirik definisce “crypto-avvocati”, con la creazione di un apposito market place dedicato ai contratti standard che potranno godere di tutte le certificazioni del caso.

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Il token KRK basato su Ethereum

Si prevede anche la creazione di un token, basato su Ethereum ma apportando alcune modifiche: si chiamerà KRK. Una prima tornata di vendite preliminari è prevista entro la fine di maggio, e si pone l’obiettivo di raccogliere 5 milioni di dollari, mentre entro l’estate è prevista una initial coin offering che, nelle intenzioni dei promotori, dovrà raccogliere 35 milioni di dollari, con una proposta specifica rivolta anche al mercato italiano.

Tra i consulenti scientifici che hanno partecipato all’ideazione del progetto Kirik ci sono Dmitri Sviridenko, docente di matematica e Computer science, e Sergei Popov, co-fondatore dei progetti Iota e Wings.ai. Lo staff svolge le ricerche scientifiche congiunte con l’Istituto di Matematica dell’accademia russa delle scienze e con l’Università Statale di Novosibirsk.

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