ICO: come affrontare un mercato in evoluzione, il caso Iconium

Il fenomeno delle ICO sta cambiando il modo di finanziamento delle start up. Da Blockchain Business Revolution 2018 arriva l’esperienza dell’operatore Iconium

Pubblicato il 31 Mag 2018

Iconium Blockchain business revolution
Blockchain Business Revolution 2018 - Fabio Pezzotti - Iconium

Blockchain Business Revolution 2018 - Fabio Pezzotti - Iconium

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Uno dei fenomeni più interessanti che ruota intorno al mondo della Blockchain e delle criptovalute è senza dubbio quello delle ICO (Initial Coin Offering), che sono utilizzate da soggetti in cerca di finanziamenti, grazie alla creazione di “token” da cedere, a fronte di un corrispettivo, ai soggetti finanziatori. Un tema che è stato ampliamente dibattutto nel corso di Blockchain Business Revolution 2018, dove Fabio Pezzotti di Iconium ha portato la sua esperienza: “Noi crediamo che le ICO siano il fenomeno di crowdfunding del futuro o comunque di finanziamento delle startup digitali. Abbiamo trovato un mercato estremamente vivace, con dei rischi ma anche delle opportunità molto interessanti. Personalmente ho investito in ICO ormai da un anno, capendo che per investire in questo mercato in maniera seria c’è bisogno di tanto tempo e, soprattutto, di un team dedicato. Questa è la ragione principale per cui abbiamo creato Iconium”.

Iconium si trova coinvolta in un mercato che nel 2018 è stato completamente diverso da quello del 2017, dove quasi tutte le ICO andavano bene. Il 2017 è stato invece molto più selettivo e difficile, basti pensare che negli USA e in Cina le ICO sono state vietate al pubblico, mentre sempre più operatori professionali stanno entrando in questo mercato. “Abbiamo deciso di creare questa società, la prima in Italia, dove il mercato non è ancora regolamentato. Per questo motivo abbiamo deciso di creare una Spa, piuttosto che un fondo, per seguire questo mercato e i cambiamenti che sicuramente avverranno. Oggi i mercati principali per le ICO sono gli Usa, la Svizzera e Singapore. La Svizzera, in particolare, è riuscita a creare un ecosistema incredibile. Stiamo seguendo pochi progetti ma molto interessanti con un approccio professionale, creando dei criteri di valutazione, dialogando con i team che generano questi progetti, andando a cercare quei pochi che avranno successo rispetto alla maggioranza che purtroppo non avrà futuro”.

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