Vitalik Buterin: chi è il fondatore di Ethereum

Giovane e talentuoso scrittore e programmatore, Vitalik Buterin, classe 1994, ha rivoluzionato il mercato delle criptovalute creando l’innovativa piattaforma che sfrutta la rete peer-2-peer per creare dei “contratti digitali”

Pubblicato il 12 Gen 2021

Marina Rita Carbone

Consulente privacy

layer 2

Vitalik Buterin è uno scrittore e programmatore nato in Russia e cresciuto in Canada, dotato, sin dalla più tenera età, di un’innata intelligenza e di un vivido interesse per la tecnologia. Sin dal 2011, si occupa, come giornalista e co-fondatore della rivista Bitcoin Magazine, di approfondire il tema delle criptovalute basate sui sistemi di blockchain, cercando di capirne il funzionamento e pensando a dei modi per sfruttare le capacità di un sistema decentralizzato come quello utilizzato da Bitcoin.

vitalik buterin

Il suo interesse per il mondo della blockchain lo porta, poi, a unirsi al progetto portato avanti da Mastercoin, una startup innovativa il cui obiettivo è quello di offrire un servizio di registrazione di contratti finanziari grazie alla rete blockchain. Tuttavia, Buterin immaginava di poter sfruttare le capacità della blockchain non solo per registrare i contratti, ma per crearli e stipularli in modo del tutto automatizzato e, allo stesso tempo, sicuro.

È da questa idea che Buterin parte per sviluppare, nel 2013, insieme ad altri sostenitori della blockchain, la piattaforma Ethereum, basata su un concetto di blockchain più elastico e flessibile che potesse adattarsi alle necessità dei suoi utenti, divenendo un luogo per creare applicazioni, contratti e molto altro, invece di costituire semplicemente un metodo di pagamento P2P.

Si tratta di software che eseguono in automatico un’istruzione sulla base di eventi esterni. Per esempio, la consegna di un bene a domicilio, sblocca il pagamento per lo stesso. Sono le regole della blockchain a garantirne il funzionamento mentre i risultati del contratto sono verificati da i partecipanti del network.

Dal suo lancio Ethereum rappresenta la seconda piattaforma crypto utilizzata al mondo, e il suo successo ha permesso a Buterin di essere conosciuto come un giovane genio dal carattere – stando a quanto riportato da coloro che lo hanno intervistato – introverso e riservato.

Quando e come è nata Ethereum

Come anticipato, Ethereum nasce da un ambizioso progetto di Buterin. Il suo funzionamento e i principi che ne costituivano le fondamenta erano racchiusi in un white paper, creato dallo stesso Buterin e condiviso con i suoi amici. Nel 2014, al fine di recuperare fondi sufficienti a sviluppare la piattaforma, il team di Buterin crea una piattaforma di criptovaluta fondata sui c.d. ether. Il valore di partenza degli ether è calcolato sui bitcoin: 2.000 ether per un bitcoin.

Il ricavo derivante dall’acquisto degli ether consente a Buterin e alla sua squadra di raccogliere 31.000 bitcoin, al tempo pari a oltre 18 milioni di dollari.

Nel 2015 viene così messa sul mercato una prima versione della piattaforma Ethereum, sotto il nome di Olympic, la quale, tuttavia, essendo ancora in una fase primordiale e di sviluppo, presenta molti problemi. Per risolverli rapidamente, Buterin lancia una sfida: ad ogni bug trovato nella piattaforma, sarebbe stata corrisposta una determinata quantità di ether.

Nel 2016, la piattaforma è così definitivamente pronta e viene ribattezzata col nome, tuttora utilizzato, di Ethereum.

Come funziona Ethereum

Al pari del sistema operativo Linux, Ethereum è un software open source liberamente accessibile, basato sui sistemi di blockchain e, dunque, in grado di garantire l’anonimità delle transazioni, la loro immediatezza e sicurezza.

Tramite il proprio protocollo, semplicissimo e immediato in quanto dotato di un linguaggio di programmazione interno “Turing-complete” (che utilizza, cioè, costrutti condizionali, cicli e memoria illimitati), è possibile creare le più svariate applicazioni, tra cui software finalizzati alla generazione dei c.d. smart contract, in grado di interagire fra di loro in modo rapido ed efficace. All’interno di tale sistema, gli Ether rappresentano la moneta di scambio per poter usufruire della potenza computazionale della rete Peer-2-Peer offerta dalla piattaforma, e, dunque, porre in essere le operazioni prescelte, come la generazione di nuovi contratti o il trasferimento di assets digitali.

Ethereum consente anche ai propri utenti di configurare delle c.d. DAO, acronimo di Decentralized Autonomous Organization (“Organizzazione Autonoma Decentralizzata”). Tramite quest’ultima è possibile conservare gli asset digitali e farne uso, secondo una serie di norme prestabilite all’interno degli smart contract che ne regolano il funzionamento.

I passaggi dello sviluppo di una DAO sono i seguenti:

  1. Finanziamento della DAO, tramite un sistema di crowdfunding basato sull’acquisto di c.d. token. I token sono sostanzialmente delle azioni, sebbene non conferiscano a coloro che li acquistano alcun diritto di proprietà; come tali, concedono soltanto il diritto di votare quali progetti finanziare, in proporzione alla quantità che se ne possiede.
  2. Attivazione della DAO: in questa fase, gli utenti della stessa possono avanzare delle proposte sulle modalità di utilizzo dei fondi raccolti. Le proposte saranno sottoposte a votazione da parte dei membri che possiedono i DAO tokens.

Fra tutte, si è distinta, negli ultimi anni, la DAO denominata “The DAO”, creata dal team di Slock.it. Tale applicativo permetteva, tramite dei c.d. “smart lock”, di condividere beni di natura eterogenea, come automobili o appartamenti. Dalla sua creazione, è stata finanziata con oltre 150 milioni di dollari. La raccolta di una somma di denaro così ingente ha presto attirato le attenzioni degli hacker, che hanno studiato a fondo la struttura della DAO per coglierne ogni vulnerabilità. È così che un hacker, individuato un bug nel sistema che consentiva di richiedere indietro i soldi investiti per un numero illimitato di volte, ha sottratto fondi agli altri investitori, rischiando di compromettere la stabilità non solo della DAO ma dell’intera Ethereum, le cui vulnerabilità iniziavano ad apparire particolarmente preoccupanti.

Dinanzi a tale problema, Buterin rispose in modo deciso, cancellando le transazioni poste in essere dall’hacker e trasferendo tutto il contenuto della piattaforma su una nuova blockchain. In tal modo, gli investitori hanno potuto riottenere il denaro sottratto.

DEVCON1: Understanding the Ethereum Blockchain Protocol - Vitalik Buterin

DEVCON1: Understanding the Ethereum Blockchain Protocol - Vitalik Buterin

Guarda questo video su YouTube

Video: Vitalik Buterin illustra le caratteristiche di Ethereum

Cos’è Ethereum 2.0 e quali benefici porterà

All’inizio di dicembre 2020, Ethereum è stata oggetto di un nuovo importante aggiornamento, a seguito del quale è stata nuovamente ribattezzata col nome di “Ethereum 2.0”. Ciò che distingue questa nuova versione di Ethereum da quella originale è il suo algoritmo di consenso, ossia il meccanismo che determina i metodi di raggiungimento del consenso su una specifica blockchain, individuando i soggetti che validano i blocchi di dati e quelli che invece ne verificano la legittimità).

A differenza di Ethereum 1.0 e di Bitcoin, che fanno uso di un algoritmo c.d. “proof of work” (PoW), Ethereum 2.0 utilizza un algoritmo c.d. “proof of stake” (PoS):

  • Nel PoW i miner generano delle “prove di lavoro” tramite l’inserimento ripetuto di dati di transazione e di sequenze casuali di blocco all’interno di una formula (di hash). Le prove di lavoro divengono i blocchi che costituiscono la blockchain, e sono ricompensate tramite l’erogazione di criptovaluta. La stringa utilizzata può poi essere utilizzata dagli altri miner per verificare la prova di lavoro. L’esecuzione dei calcoli di inserimento e verifica delle prove di lavoro è tuttavia un processo estremamente dispendioso, in quanto richiede ingenti livelli di energia elettrica per poter essere svolto.
  • Nel PoS, i miner utilizzano la criptovaluta per poter partecipare ad un sorteggio che determinerà chi convalida un blocco, una transazione. La criptovaluta utilizzata per partecipare al sorteggio viene bloccata a titolo di deposito cauzionale, al fine di garantire che il miner convalidi il blocco secondo le regole della piattaforma. Se il processo, denominato “forging”, va a buon fine, sarà elargita una ricompensa in criptovalute. In caso contrario, il deposito sarà distrutto. Questo meccanismo ha un costo, in termini energetici ed hardware, ben minore rispetto al PoW, in quanto richiede requisiti minori per poter essere svolto.

I principi su cui il nuovo algoritmo si basa sono:

  • Scalabilità: il problema principale di ogni blockchain è quello di riuscire a reggere le migliaia di transazioni al secondo necessarie per rendere gli applicativi veloci e meno costi da utilizzare. Il meccanismo di funzionamento prescelto da Ethereum 2.0 dovrebbe consentire di aumentare il numero di operazioni al secondo sostenibili dal sistema, tramite l’implementazione di blockchain secondarie parallele (64) sulle quali si suddivide il carico del lavoro, che ne aumenteranno la capacità e la velocità;
  • Sicurezza: l’adozione di un algoritmo PoS solitamente riduce la sicurezza della rete in quanto prevede un piccolo numero di validatori delle transazioni, rendendo il sistema più centralizzato. Ethereum 2.0, tuttavia, prevedrà un numero minimo di 16.384 validatori, mantenendo così un adeguato livello di sicurezza della rete;
  • Sostenibilità: la riduzione dell’impatto energetico necessario per la validazione dei blocchi, non più basata sulla risoluzione di enigmi, contribuirà ad accrescere la sostenibilità ambientale delle criptovalute, ponendo idealmente fine all’attività di mining ad alta intensità energetica.
Ethereum, sfida alle banche centrali - Codice, La vita è digitale 28/07/2017

Ethereum, sfida alle banche centrali - Codice, La vita è digitale 28/07/2017

Guarda questo video su YouTube

Video: Servizio su Ethereum dal programma Rai “Codice” 2017

Qual è il patrimonio di Vitalik Buterin

Ad oggi, il patrimonio di Buterin deriva quasi interamente dallo stipendio che gli viene erogato dalla Fondazione Ethereum e dalle criptovalute possedute dallo stesso (Bitcoin, Ether, Zcash, Dogecoin, token ERC-20), il cui valore oscilla in base alle fluttuazioni del mercato.

All’apice massimo del valore degli Ether, all’inizio del 2018, si stimava che il valore complessivo del portafoglio di Buterin (dedotto dalle varie dichiarazioni dello stesso nel tempo) ammontasse a oltre mezzo miliardo di dollari.

Attualmente, in virtù delle oscillazioni che il prezzo di Ethereum ha subito, si stima che il patrimonio netto di Vitalik Buterin sia di oltre 200 milioni di dollari.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 5