Più solido l’ecosistema delle startup italiane

Il 360Entrepreneurial Index realizzato da Digital360 evidenzia un miglioramento dello stato di salute del nostro ecosistema, grazie a un incremento della qualità e della quantità degli investimenti, nonchè per effetto di alcuni investimenti normativi

Pubblicato il 04 Giu 2019

startup blockchain

L’ecosistema italiano delle startup mostra confortanti segnali di vitalità: è questa la principale conclusione del 360Entrepreneurial Index, uno speciale indice calcolato dal Centro Studi di Digital360 che misura l’efficacia degli ecosistemi europei delle startup hi-tech finanziate con capitale di rischio sia dagli investitori istituzionali (Venture Capitalist) che dagli investori informali (business angel o family office). Il quadro generale del report ci dice che l’Italia si trova al 20° posto sui ventotto paesi dell’UE per efficacia del suo ecosistema di startup nel 2018.  L’Italia è dunque distante dalle economie comparabili come Regno Unito (2° posto), Germania (5°) e Francia (11°), oltre a essere superata da alcune nazioni di dimensioni minori che negli ultimi anni sono state in grado di creare condizioni strutturali molto positive per l’ecosistema imprenditoriale (come Estonia, Lettonia e Slovenia) e da alcuni Paesi che hanno puntato su un utilizzo aggressivo delle agevolazioni fiscali (come Irlanda, Lussemburgo e Cipro). L’aspetto positivo è che il nostro Paese mostra un importante recupero, guadagnando 5 posizioni rispetto al 2017: il merito è del raddoppio dei finanziamenti in equity delle startup, alla crescita delle operazioni di investimento in scaleup, all’aumento di operazioni di Exit (quotazioni in borsa o acquisizioni) e di Unicorni (startup che raggiungono 1 miliardo di dollari di valorizzazione).

Più nel dettaglio l’Italia si colloca al 22° posto, guadagnando 4 posizioni rispetto al 2017, relativamente all’Entrepreneurial Quantity Index, grazie agli investimenti equity immessi nel sistema imprenditoriale, raddoppiati nel 2018: nonostante il progresso, restiamo sotto la media europea, con un valore in rapporto al PIL molto basso rispetto a quello dei Paesi più avanzati.  L’Entrepreneurial Quality Index (che analizza gli investimenti di maggiori dimensioni) ci vede al 19° posto, in miglioramento di 5 posizioni, grazie in particolare ad alcune importanti operazioni di finanziamento di scaleup avvenute nel 2018 che hanno visto come protagonisti investitori stranieri.  Infine, l’Italia è in un buon 7° posto, con 3 posizioni guadagnate, nell’Entrepreneurial Outcome Index, che misura i risultati dell’attività imprenditoriale in termini di numero di Exit o Unicorni.

“Il miglioramento in tutte e tre le dimensioni considerate dal 360Entrepreneurial Index evidenzia come l’Italia sia riuscita ad innescare un circolo virtuoso nell’ecosistema imprenditoriale, che sta portando ad aumentare sia la quantità delle risorse investite in startup, che la qualità, cioè gli investimenti in scaleup, il numero di Exit e di Unicorni – afferma Andrea Rangone, CEO di Digital360 –. Un segnale di miglioramento dell’efficacia dell’intero processo imprenditoriale: con l’aumentare degli investimenti in startup, infatti, crescono anche le operazioni di finanziamento delle scaleup, che alimentano, dopo un po’ di tempo, le Exit e gli Unicorni, che consentono di attrarre nuovi fondi e di rialimentare il ciclo con una magnitudine superiore. Per recuperare il ritardo con gli altri Paesi, però, l’Italia deve continuare sostenere le sue startup anche con adeguate decisioni politiche: le misure presenti nell’ultima legge di bilancio vanno in questa direzione, ma occorre accelerare l’emanazione dei decreti attuativi”.

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