Allo Strategy Innovation Forum 2019 si parla di Blockchain e AI

Una ricerca che analizza l’entità dell’impatto sui modelli di business di Intelligenza Artificiale e Blockchain verrà presentata allo Strategy Innovation Forum (SIF), evento che si terrà il 15 e il 16 novembre presso il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia durante la Venice Innovation Week

Pubblicato il 05 Nov 2019

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Se si parla di risorse e processi interni aziendali, si rileva il forte impatto che le tecnologie di Intelligenza Artificiale e Blockchain avranno sia sulla definizione delle strategie, sia sul disegno dei modelli di business. Da un lato l’Intelligenza Artificiale è in grado di generare maggiore efficienza, umanizzazione e predizione, a discapito dell’affidabilità in termini di sicurezza e della proprietà a livello di sistemi computazionali. Dall’altro lato, la Blockchain fornisce elevati vantaggi a livello di privacy, accessibilità e decentralizzazione, tuttavia è debole a livello di efficienza, flessibilità e predizione.

È quanto emerge dalla ricerca scientifica “Gli impatti dell’Intelligenza Artificiale e della Blockchain sui modelli di business” che evidenzia come la combinazione tra le due tecnologie potrebbe rivelarsi fondamentale al fine di oltrepassare i paradossi operativi, integrando i rispettivi punti di forza per dare avvio alla prossima rivoluzione digitale. I risultati del report verranno presentati il 15 e il 16 novembre in occasione della quinta edizione dello Strategy Innovation Forum (SIF), nella cornice della Venice Innovation Week. Il SIF è il think tank dell’Università Ca’ Foscari Venezia dedicato al tema dell’innovazione strategica e rivolto a imprenditori, manager, professionisti, accademici e policy makers per sviluppare conoscenze e relazioni funzionali alla trasformazione del sistema imprenditoriale.

“Negli ultimi due anni le società di consulenza hanno pubblicato oltre mezzo milione di report sui possibili impatti a livello aziendale dell’AI e della Blockchain. Tuttavia, le finalità commerciali di tali report portano a porre meno attenzione sulla rigorosità delle metodologie di analisi adottate e a enfatizzare gli impatti più sul modello operativo, che su quello di business delle imprese. Vengono approfondite le possibilità offerte da tali tecnologie per migliorare l’efficienza, la qualità e la rapidità decisionale ed esecutiva, per ‘fare cioè le stesse cose, ma meglio’. Al contrario, l’ambizione di questa ricerca è riflettere su come tali tecnologie possano permettere di ‘fare cose diverse, o le stesse cose in modo diverso’, approfondendo, con rigore scientifico, il possibile impatto dell’AI e della Blockchain sulla strategia e sul modello di business ” afferma Carlo Bagnoli, professore di innovazione strategica presso l’Università Ca’ Foscari Venezia.

Per maggiori informazioni e l’agenda dell’evento, potete accedere a questo link.

Il forte impatto sulle risorse e i processi interni

Secondo il 23% delle fonti analizzate, l’Intelligenza Artificiale avrà un impatto notevole a livello di risorse, ad esempio riducendo l’errore umano, gli infortuni sul lavoro e aumentando la produttività: molti compiti fisici verranno sostituiti dai robot e dalle macchine intelligenti, creando lavori “aumentati”. Anche la Blockchain impatterà le risorse in maniera importante (13% delle fonti analizzate), permettendo di tracciare la proprietà degli asset in tempo reale, aumentando la trasparenza delle transizioni e l’affidabilità delle informazioni scambiate tra due o più parti.

A livello di processi interni l’impatto dell’Intelligenza Artificiale, ritenuto forte dal 24% delle fonti analizzate, si traduce nell’ottimizzazione dei sistemi produttivi, aumentando l’efficienza nell’assegnazione dei compiti ai macchinari grazie alla previsione dei parametri di produzione. L’automazione dei processi di scambio dei dati, con costi ridotti di transazione e maggiore sicurezza nel trattamento di dati sensibili e della privacy è il principale vantaggio apportato dalla Blockchain, il cui impatto sui processi interni è riconosciuto dal 21% delle fonti analizzate. Inoltre, grazie all’impiego degli smart contracts, la Blockchain permetterà di eliminare i documenti cartacei, abilitare la negoziazione automatica dei migliori prezzi degli asset in tempo reale e garantire le identità digitali del venditore e del compratore, al fine di aumentare la velocità di scambio delle informazioni e di esecuzione dei contratti.

I settori industriali maggiormente coinvolti

In testa ai settori maggiormente coinvolti dalla trasformazione tecnologica dell’AI, compare il settore manifatturiero (secondo il 16% delle fonti analizzate): il paradigma è quello dello smart manufacturing, con sistemi di manifattura intelligente e nuove capacità cognitive e di apprendimento. Il secondo settore che subirà forti variazioni (15% delle fonti analizzate) è quello del retail, il quale rivoluzionerà l’engagement con il cliente, offrendogli prodotti e servizi più personalizzati. Infine, il settore sanitario (presente nel 13% delle fonti analizzate) che si conferma come il migliore laboratorio sperimentale per l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale che si concretizza ad esempio in sistemi per il monitoraggio dello stato di salute dei pazienti negli ospedali e nelle case private grazie a dispositivi intelligenti in grado di raccogliere dati biometrici, utili per la creazione di piani di cure sanitarie personalizzate.

Sono invece il settore finanziario e il settore sanitario che verranno influenzati dalla Blockchain. Nel settore finanziario (rilevante nel 28% delle fonti analizzate) la rivoluzione è direttamente collegata alla natura della tecnologia, che originariamente è connessa alla creazione delle criptovalute. Le soluzioni di Blockchain riducono i costi e aumentano la fiducia dei servizi, incrementando la sicurezza IT e riducendo il rischio di frode e di riciclaggio del denaro. Nel settore sanitario (15% delle fonti analizzate), l’introduzione della Blockchain facilita l’efficienza amministrativa dei registi sanitari e aumenta l’accesso dei ricercatori ai dati storici dei pazienti mantenendone la privacy.

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