Arriva l’IBM Blockchain Food Trust e Carrefour “sale a bordo”

Con la general availability della piattaforma per la food supply chain network arriva l’adesione del retailer francese per la gestione della filiera agroalimentare

Pubblicato il 09 Ott 2018

Schermata 2018-10-09 alle 13.26.46

Con l’annuncio della general availability arriva anche l’adesione di un retailer di peso internazionale come Carrefour. Per la IBM Food Trust blockchain network è un doppio passaggio per confermare il ruolo di piattaforma in grado di “garantire la carta d’identità” del cibo dal “campo alla tavola“.

IBM Food Trust porta sul mercato la possibilità di mettere a disposizione di tutti gli attori della filiera agroalimentare, dalle imprese agricole, all’industria di trasformazione ai retailer una piattaforma completa pensata per il tracking delle materie prime e dei prodotti.

In particolare, l’adesione di Carrefour appare significativa per l’impegno di questa realtà in termini di certificazione e di rappresentazione dei valori di qualità di una intera filiera di imprese che operano con il grande marchio francese.

Blockchain per agricoltori, imprese di trasformazione, rivenditori

La blockchain IBM offre ai rivenditori, ai fornitori, ai coltivatori e ai fornitori dell’industria alimentare coinvolti nel progetto una gestione dei dati provenienti da tutto l’ecosistema alimentare per consentire una maggiore tracciabilità, trasparenza ed efficienza. Nello specifico l’adesione di Carrefour ha lo scopo di rafforzare la fiducia dei consumatori nelle scelte e nelle attività produttive legate a una serie di prodotti che rientrano nel programma Act for Food avviato dalla società (vai a questa pagina per maggiori informazioni sulle finalità del progetto). In prospettiva altri prodotti, sempre a marchio Carrefour, saranno poi gestiti con questa piattaforma.

Hyperledger Fabric per IBM Food Trust

La general availability della IBM Food Trust si “appoggia” su Hyperledger Fabric, il framework blockchain open source supportato dalla Linux Foundation; viene “servita” tramite IBM Cloud e garantisce la compatibilità con gli standard GS1 ampiamente utilizzati nel mondo dell’industria agroalimentare per i sistemi legati alla tracciabilità dei prodotti e per garantire nello stesso tempo livelli di interoperabilità tra i sistemi e tra le imprese.

La modalità di erogazione (le informazioni si riferiscono alla general availability internazionale) della IBM Food Trust è basata su tre diverse moduli a “canone”, in chiave SaaS (Software as a Service) in funzione delle dimensioni aziendali.

1 – Trace. Con questo modulo le imprese possono adottare un “food ecosystem” nel quale gestire il tracking delle materie prime e dei prodotti con una serie di vantaggi in termini di velocità di gestione delle informazioni e dei processi, riduzione delle inefficienze, riduzione degli sprechi, maggiore disponibilità  e affidabilità di dati e informazioni.

2 – Certification. Con questo modulo le imprese hanno a disposizione una soluzione che consente di gestire le attività di certificazione e di “identità” dei prodotti, con particolare attenzione a tutte quelle categorie di prodotto che devono essere accompagnate da una “carta d’identità” digitale indispensabile sia per fornire garanzie ai consumatori, sia per qualificare il “valore aggiunto” del prodotto lungo tutta la filiera. Con questa soluzione si velocizzano tutte le attività legate al “certificate management”.

3 – Data entry and access rappresenta invece il modulo che permette alle imprese che operano e collaborano con le filiere del food di conferire dati in modo sicuro, veloce e trasparente.

Retail e produttori per la blockchain

Oltre alla recente adesione di Carrefour IBM Food Trust conta sulla partecipazione di una serie di attori come Topco Associates, una realtà del retail che unisce 49 imprese con più di 15mila punti vendita; un’altra impresa “cooperativa” come Wakefern a sua volta con 50 imprese associate per più di 300 punti vendita e una serie di suppliers come BeefChain, Dennick Fruit Source, ScoularSmithfield. Un altro segnale delle potenzialità della blockchain arriva anche da un “early adopter” come Walmart che ha annunciato la decisione di richiedere ai fornitori del “fresco” (frutta e verdura) di gestire la raccolta dati legata alla tarcciabilità dei prodotti utilizzando appunto la IBM Food Trust.

L’ecosistema legato all’IBM Food Trust comprende anche una serie di realtà che portano una importante “componente di valore” nella gestione della supply chain. Realtà come 3M che lavora con IBM per abilitare la propria soluzione di diagnostica per la food safety alla comunicazione con la rete blockchain; una realtà come Centricity specializzata nella raccolta, gestione e diffusione di dati agronomici; un lavoro e una focalizzazione in termini di innovazione nella gestione dei dati e della qualità dei prodotti nei passaggi legati alla catena del freddo con Emerson o ancora soluzioni per la gestione delle comunicazioni tra macchine e imprese attraverso servizi API open source Trellis Framework.

 

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 5