Blockchain Unilimited: Bitcoin più “veloci” ma con il rischio di centralizzazione

Nel mese di marzo la Sec ha vietato la creazione di un fondo di investimento in bitcoin proprio nello stesso periodo in cui il mondo Bitcoin ha vissuto una importante “spaccatura” tra coloro che hanno scelto di seguire la soluzione Unlimited e i “tradizionalisti”

Pubblicato il 20 Apr 2017

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Mauro Bellini @mbellini3

Ad alcuni osservatori è apparsa come una frattura tanto che si è utilizzato il termine The Fork per segnalare che la comunità dei “Miners“, ovvero di coloro che effettuano le valutazioni, che esaminano e che in definitiva approvano le transazioni in Bitcoin si sono trovati davanti a un bivio legato all’arrivo di una “nuova” Blockchain: “Unlimited“. E il bivio era rappresentato dalla scelta tra proseguire con la piattaforma tradizionale e dall’altra adottare la nuova soluzione che arriva per risolvere un tema strategico per tutti i settori e per tutti i mercati che è appunto quello della velocità. Velocità che pare rappresentare un elemento di vulnerabilità, ma anche di “sicurezza” in termini di certezza di decentralizzazione, della Blockchain.

La testata CorCom ha realizzato un interessante servizio al riguardo del quale suggeriamo la lettura (LINK) e aiuta a capire le ragioni di questo importante passaggio che si aggancia, ma è probabilmente solo una casualità, con il parere negativo che arriva dalla SEC alla creazione di un fondo di investimento in Bitcoin.

Il ruolo dei Miners nell’approvazione delle transazioni Bitcoin

Ma veniamo al tema della velocità. I Miners approvano ogni giorno le transazioni in Bitcoin in cambio di una minima remunerazione, in Bitcoin appunto che va a coprire i costi per la disponibilità di capacità di calcolo che portano alla Blockchain. Ciascun Miner fa riferimento a uno o più nodi o blocchi che rappresentano a tutti gli effetti i Libri Contabili o Ledger – distribuiti – (Distributed Ledgers) dove vengono esaminate, approvate e archiviate le transazioni in Bitcoin. Per ciacun Miners il tema della velocità è molto importante. A oggi la Blockchain è in grado di validare 7 transazioni ogni secondo, un numero molto limitato se paragonato ad esempio al numero di transazioni che vengono gestite sulle reti che gestiscono i pagamenti digitali nel mondo delle carte si effettuano oltre 30mila transazioni ogni secondo. Certo si tratta di due contesti completamente diversi ma certamente il tema della velocità appare come un elemento di discussione e di debolezza tanto che ha fatto la sua comparsa una nuova “versione” del Bitcoin, denominato Bitcoin Unlimited che permette di creare e gestire dei nodi di maggiori dimensioni con prestazioni, anche in termini di velocità di verifica e autorizzazioni, maggiori. A questo “nuova” Bitcoin hanno aderito, secondo diverse fonti circa il 10% dei Miners. Da qui il tema della scissione per una fetta di Miners che attribuisce alla velocità delle transazioni un fattore di successo e di sviluppo per la crittomoneta. Per contro, i “tradizionalisti” temono che l’aumento nelle dimensioni dei nodi e nella velocità possa rappresentare un rischio per la sicurezza delle transazioni con un eventuale rischio di concentrazione nell’esercizio di validazione delle transazioni in capo a coloro che hanno le risorse per disporre di computer tanto potenti da gestire i nuovi nodi.

Bitcoin Unlimited potrebbe creare due Blockchain

Nel caso Bitcoin Unlimited dovesse continuare a crescere potrebbe effettivamente avverarsi una scissione Bitcoin con due monete diverse, gestite da due diverse Blockchain. Al momento Bitcoin ha raggiunto picchi di valutazione di 1.300 dollari che però sono scesi in corrispondenza con l’avvento di Bitcoin Unlimited e con il rischio di scissione.
CorCom ha raccolto in proposito l’opinione di Giacomo Zucco, amministratore delegato di Blockchain Lab, che ha ricordato come questo evento si configuri come una sorta di attacco che ha trovato il consenso di una minoranza di utenti, che lo vedono probabilmente come un sistema “veloce ed economico” per  transare rapidamente piccole quantità di valore”.

Immutabilità come valore centrale della Blockchain

Per quanto riguarda la bocciatura del Fondo di Investimento in Bitcoin da parte della SEC secondo Giacomo Zucco non ha nulla a che vedere con Bitcoin Unlimited che appare come un tentativo di modificare le regole di Bitcoin senza passare attraverso il consenso di tutti gli utenti. I tradizionalisti, osserva Zucco, identificano nel valore dell’immutabilità il principale valore della Blockchain e tutti gli sviluppatori Bitcoin e degli utenti restano convinti che una modifica alle regole di Bitcoin debba sempre avvenire con il consenso attivo di tutte le parti in causa con la massima conoscenza e consapevolezza. Diversamente, se Bitcoin fosse modificabile facilmente diventerebbe anche facile da manipolare da parte di poteri esterni. Il tema della velocità secondo Zucco è molto delicato. A fronte di transazioni Bitcoin gestite attraverso blocchi l’attenzione deve essere concentrata sulle dimensioni dei blocchi stessi. Se piccoli o piccolissimo permettono a tutti di verificare le transazioni in modo indipendente ma solo pochi potrebbero effettuarle. Se invece il blocco diventa grandissimo, tutti sono in grado di fare transazioni in modo accessibile e con vantaggi evidenti in termini di velocità, ma potrebbero verificarle in modo indipendente solo coloro che sono dotati di grossi datacenter. Ecco che il tema della scissione si fissa su una scelta: piccoli e decentrati o DLT potentissimi, ma appunto centralizzati? Ma questa seconda ipotesi appare in diretta contraddizione con la filosofia stessa della Blockchain, nata sulla spinta e sulla forza della decentralizzazione.

Leggi il servizio completo sul sito CorCom a questo link

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