Gli smart contract diventano “semantici”: Kirik si prepara per l’ICO

Un team di scienziati russi mette a punto uno strumento di nuova generazione articolato su un sistema di intelligenza artificiale che si basa su programmazione e simulazione semantica. In estate l’initial coin offering: obiettivo 35 milioni di euro

Pubblicato il 10 Mag 2018

Kirik

A dare vita al progetto degli smart contract di nuova generazione basati sulla programmazione e simulazione semantica è stato un team di scienziati Russi, guidati da  Sergey Goncharov e Yuri Yershov, membri dell’Accademia russa delle scienze, e Dmitri Sviridenko per l’accademia ucraina delle scienze., impegnati a studiare soluzioni di intelligenza artificiale 2.0 applicabili nel campo dei registri decentrati (distributed ledger) e degli smart contracts.

La novità di questo progetto sta nel fatto che i contratti semantici non sono agganciati a un singolo sistema blockchain, ma si muovono agganciandosi a diversi sistemi che possono essere ad esempio quelli di Bitcoin o Ethereum.

Gestire contratti con Kirik

Ogni contratto sarà creato utilizzando un editor visuale a disposizione dei professionisti, con la nascita di figure specializzate in questo settore, che la proposta agli investitori del progetto Kirik definisce “crypto-avvocati”, con la creazione di un apposito market place dedicato ai contratti standard che potranno godere di tutte le certificazioni del caso.

Il token KRK basato su Ethereum

Si prevede anche la creazione di un token, basato su Ethereum ma apportando alcune modifiche: si chiamerà KRK. Una prima tornata di vendite preliminari è prevista entro la fine di maggio, e si pone l’obiettivo di raccogliere 5 milioni di dollari, mentre entro l’estate è prevista una initial coin offering che, nelle intenzioni dei promotori, dovrà raccogliere 35 milioni di dollari, con una proposta specifica rivolta anche al mercato italiano.

Tra i consulenti scientifici che hanno partecipato all’ideazione del progetto Kirik ci sono Dmitri Sviridenko, docente di matematica e Computer science, e Sergei Popov, co-fondatore dei progetti Iota e Wings.ai. Lo staff svolge le ricerche scientifiche congiunte con l’Istituto di Matematica dell’accademia russa delle scienze e con l’Università Statale di Novosibirsk.

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