SpidChain, identità digitale 4.0 per PA e aziende

La startup sfrutta la blockchain per ridurre costi e tempi di gestione delle digital identity. Dematerializzazione, crittografia e certificazione le parole d’ordine. Da giugno fa parte dell’acceleratore Luiss Enlabs

Pubblicato il 05 Set 2017

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Dematerializzare i token di accesso grazie ad un sistema software a prova di manomissione, sfruttare la tecnologia per crittografare e certificare le informazioni e migliorare la gestione dell’identità digitale, rendendola più sicura e meno costosa. È su questi obiettivi e sul mix tra sicurezza, efficienza e rapidità che SpidChain si sta giocando le sue carte, provando a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel business della blockchain.

L’identità digitale è una delle più interessanti e ambiziose applicazioni delle soluzioni di distributed ledger, che promettono di liberare le pubbliche amministrazioni e le aziende dalla burocrazia e da molti degli oneri di gestioni che oggi occupano, o ancora peggio bloccano, risorse e dipendenti.

La startup italiana SpidChain è una delle realtà emergenti del panorama e sfrutta le opportunità offerte dalla blockchain per garantire agli utenti un livello di sicurezza estremamente elevato e un accesso facile e veloce, con costi notevolmente inferiori rispetto ai sistemi attuali.

L’obiettivo è creare un’identità digitale autosufficiente

L’attività di SpidChain consiste nel supportare le aziende nel percorso di cambiamento di un processo di imbarco che richiede informazioni certificate e alcuni giorni. “La blockchain ci dà il potere di cambiare il modo in cui l’identità digitale viene usata, condivisa e preservata – spiega l’azienda -. Con questa tecnologia possiamo fornire un mercato completo e automatizzato per l’identità digitale e le informazioni certificate degli utenti. Dare loro un’identità digitale autosufficiente”.

Spidchain, che sarà tra i protagonisti dell’evento Blockchain Business Revolution organizzato da Blockchain4Innovation ed EconomyUp, promette di abbattere tempi e costi dei processi Kyc (Know your customer, ndr), risolvendo i problemi di privacy e sicurezza. La società sta inoltre collaborando con Christopher Allen, co-creatore di Tls e oggi principal architecht di Blockstream, e con il World Wide Web Consortium (W3C) per progettare gli standard dell’identità digitale distribuita e autosufficiente.

Avanti tutta con il supporto di Luiss Enlabs

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l team della società vanta profili, esperienze e know how eterogenei: dal ceo Gabriele Marazzi al cto Federico Squartini, passando per il designer Roman Zeppegno, il blockchain developer Nicola Squartini e la responsabile social Chiara Baroni.

Una squadra affiatata che dallo scorso giugno può contare sul supporto di Luiss Enlabs, uno dei più importanti acceleratori europei frutto della jv tra LVenture Group e la Luiss. SpidChain ha infatti aderito al programma di accelerazione, dopo aver già incrociato la strada dell’acceleratore in occasione della Security Challenge firmata proprio da Luiss Enlabs, che ha visto la startup italiana fra le tre squadre vincitrici. Evidentemente era destino. Un destino a tinte blockchain.

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