Blockchain, non c’è favoreggiamento per i Cryptolocker: Bitcoin strumento legale

Un servizio di Digital4Trade sul ruolo della criptovaluta che anche se viene utilizzata dai cybercriminali, ad esempio per il pagamento del riscatto nei casi di ransomware, resta uno strumento perfettamente legale

Pubblicato il 05 Apr 2017

normativa

Mauro Bellini @mbellini3

Perché i ransomware vengono pagati in Bitcoin? Che impatto ha questa prospettiva sull’immagine già “difficile” dei Bitcoin? Esiste anche un tema di legalità? Digital4Trade ha realizzato un servizio che vi segnaliamo per meglio definire il profilo del Bitcoin alla luce di queste e altre problematiche o altre opportunità.

Digital4Trade ha raccolto al riguardo l’opinione di Anna Italiano, Legal consultant di Partner4innovations che propone una sua chiave di lettura: «la criptovaluta – spiega a Digital4Trade -, proprio per il fatto di operare al di fuori dei classici  circuiti bancari, riesce più facilmente a sfuggire ai controlli delle autorità. E per questa ragione è diventata il mezzo preferito dai cybercriminali di tutto il mondo». Italiano aggiunge che si sta parlando di una valuta che, per quanto virtuale, è perfettamente legale, tanto da essere persino accettata dall’Agenzia delle entrate per la compravendita degli immobili. Il tema è che gli intermediari presenti sul web che convertono le monete reale in virtuali non sono responsabili di un eventuale utilizzo non ortodosso, come invece nel caso di mezzo per il pagamento del riscatto del ransomware.

Il servizio di Digital4Trade sottolinea che rischiano poco anche gli stessi cybercriminali e nella grande maggioranza dei casi, gli utenti nemmeno denunciano i casi di cryptolocker. Preferiscono purtroppo pagare un riscatto di poche centinaia di euro piuttosto che segnalare l’accaduto alla Polizia Postale. Trattandosi di un tipo di reato perseguibile soltanto attraverso querela di parte in queste circostanza si tratta di attività illegali che non subiscono conseguenze. La magistratura, anche se a conoscenza dei fatti, non è nella condizione di intervenire autonomamente, ovvero non può farlo senza la denuncia della vittima. Gli stessi fornitori di servizi o piattaforme IT che dovessero trovarsi nella condizione di consigliare di pagare il riscatto al proprio cliente non corrono il rischio di essere accusati di favoreggiamento, condizione che implica una partecipazione fattiva al reato stesso.

Leggi a questo LINK l’articolo completo pubblicato da Digital4Trade

Ricordiamo che il fenomeno cryptolocker e le strategie di difesa saranno al centro di un webinar organizzato da Digital4Trade e KasperskyLab, in programma il prossimo 3 maggio alle ore 12. Per ulteriori informazioni ed effettuare la registrazione occorre visitare questa pagina.

Immagine fornita da Shutterstock

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